Lucca, 8 ottobre 2013 - Seviziavano brutalmente le vittime, spesso anziani, o minacciandole con armi, per indurle a farsi consegnare gioielli e denaro.

La polizia di Lucca è riuscita a smantellare una banda di slavi, romeni e rom specializzata in furti e rapine con percosse e sevizie in appartamenti della Toscana: arrestate sette persone per il reato di associazione per delinquere, rapina, furto, lesioni personali e porto illegale di armi.

Le indagini degli uomini della squadra mobile e del Servizio Centrale Operativo avviate in seguito a una recrudescenza dei reati di natura predatoria in Versilia, hanno consentito, anche con attività tecniche, di acquisire gravi elementi indiziari a carico di una banda composta da cittadini slavi, romeni e italiani di etnia rom specializzata nella commissione di rapine e furti in abitazione.

In particolare, è emerso che gli indagati sono coinvolti in almeno 12 gravi episodi delittuosi - commessi, dal dicembre 2012 all'aprile scorso, nelle province di Lucca, Viareggio, Pistoia, Pisa, Firenze e Livorno - alcuni dei quali realizzati con la violenza. 

Numerose le perquisizioni domiciliari nel campo nomadi di Coltano, vicino Pisa, ritenuta la "base operativa" dell'associazione. Nel corso dell'inchiesta sono stati effettuati diversi arresti, in flagranza di reato, ed è stata recuperata refurtiva di ingente valore. L'operazione costituisce un'ulteriore fase del progetto "Home 2013", avviato sul territorio nazionale a gennaio dal Servizio Centrale Operativo per contrastare il fenomeno criminale dei furti e delle rapine in abitazione.

 

LE RAPINE - L'indagine ha riguardato, fra l'altro, quattro rapine. In una di queste, nel febbraio scorso a Pisa, un anziano venne picchiato e costretto a consegnare il contenuto della cassaforte, stimato in 130 mila euro tra gioielli e contanti. In un'altra occasione, a Massarosa (Lucca), il 19 dicembre 2012, l'anziana padrona di casa e il genero vennero colpiti con calci e pugni, minacciati di morte con un coltello e rapinati; poco dopo, vittime furono i loro vicini, che vennero picchiati con un martello. Nell'altra rapina, a Lucca il 22 gennaio 2013, l'anziana proprietaria di casa fu ripetutamente picchiata e seviziata con un coltello. Fra i furti attribuiti alla banda, quello avvenuto nell'abitazione di Enrico Bianchi, presidente del consiglio comunale di Livorno, il 13 marzo 2013: venne forzata la cassaforte e furono portati via gioielli e contanti per un valore di circa 12mila euro.


I PERSONAGGI - Secondo la procura di Lucca, a capo della organizzazione c'era Ihmet Dibrani, 21 anni, della ex Jugoslavia, mentre Ion Goman, romeno di 29 anni si occupava degli aspetti logistici.
Gli altri rivestivano il ruolo di compartecipi-esecutori. L'unico italiano coinvolto nell'associazione, Marco Recchi, livornese di 58 anni, era l'autista e il palo. Altre otto persone, fra le quali un minorenne, tutte provenienti dai Paesi della ex Jugoslavia, sono indagate in stato di liberta'. Gli arresti e le perquisizioni sono stati eseguiti, oltre che dagli agenti della questura di Lucca che hanno condotto le indagini, dalle squadre mobili delle questure di Firenze, Livorno, Napoli e Pisa.