Lucca, settembre 2013 - Una specie di Nobel, con le debite proporzioni, per il teatro. Un riconoscimento alla carriera straordinaria di un capannorese che ormai considerare di adozione davvero riduttivo. Eros Pagni ha infatti ricevuto a Napoli, nello splendida location costituita dal teatro San Carlo, dalle mani del presidente di giuria Gianni Letta, il premio «Le Maschere». Un tributo all’attore che vive a Lunata da molti anni e che ebbe l’onore di inaugurare il cinema-teatro Artè: «Mia moglie è di Lammari e nel capannorese ormai abitiamo da tempo, lo considero il mio rifugio — commenta gentilissimo al telefono Pagni — Quando non ho impegni di lavoro in giro per l’Italia e per il Mondo ritorno sempre in questi luoghi anche se, devo ammettere, non amo molto la pubblicità. Gradisco proprio quella riservatezza che qua ritrovo. E’ un luogo tranquillo, dove posso riposarmi, temprar lo spirito, magari prima di rituffarmi sul palcoscenico».

«Inoltre — continua Pagni — posso affermare che mi sembra di trovarmi in una realtà che funziona, Capannori è all’avanguardia per la raccolta differenziata dei rifiuti, nel conseguente apprezzabile sforzo di tutela dell’ecosistema e nel settore sociale. Sono centri che nacquero per la pratica agricola, dove permane una certa umanità». «I miei impegni futuri? Sono concentrati — aggiunge l’artista — nell’ambito dello Stabile di Genova. Porteremo in scena ‘Due ragazzi irresistibili’ tratta dalla celebre opera di Neil Simon, in cui due ex artisti, ormai in pensione si ritrovano dopo che il duo si era lasciato per varie incomprensioni e la convivenza non migliora, con gag e battute formidabili. Ne fecero anche un film, con gli straordinari George Burns e Walter Matthau». «Successivamente — continua Pagni — proseguiremo con ‘Tartufo’ di Moliere, per riprendere ancora con il testo di Simon». «Speriamo — conclude Pagni — che la cultura, che troppo spesso è la prima ad essere tagliata come budget, possa avere il giusto riconoscimento. I politici dovrebbero capire che non è vero che la divulgazione delle idee e del sapere non porta reddito, invece è il contrario, si possono attivare sistemi che arricchiscono ed implementano pure il tessuto occupazionale di un territorio».