LUCCA 05 agosto 2013 - La città ha ricordato il martirio di don Aldo Mei, nel 69esimo anniversario dalla morte per mano dei azifascisti. Comune, Provincia, e Diocesi hanno ricordato nell’occasione anche gli altri religiosi lucchesi uccisi dai nazifascisti. Le celebrazioni si sono aperte con la messa nella chiesa di San Leonardo in Borghi celebrata da don Agostino Banducci con la presenza di fratel Arturo Paoli. Poi c’è stato un corteo che ha raggiunto il cippo di don Mei sugli spalti delle Mura fuori Porta Elisa, dove è stata deposta una corona di alloro. Sono intervenuti il sindaco Alessandro Tambellini, l’assessore provinciale Luigi Rovai e Umberto Palagi. Erano presenti anche anche il presidente del consiglio comunale Matteo Garzella, il presidente dell’Istituto storico della resistenza Gianluca Fulvetti, il consulente della Regione Toscana Massimo Toschi e rappresentanti delle forze dell’ordine.

«Don Aldo Mei — ha detto tra l’altro Umberto Palagi — non smise, nemmeno per un attimo, di pregare, praticare e insegnare la via della carità, il testamento resta mirabile testimonianza. Nello spirito della carità evangelica era maturato e all’amore aveva consacrato ogni energia. Nelle carte, che provvidenzialmente sono state conservate prima da don Felici e poi nell’archivio arcivescovile di Pisa, e ritornate a Lucca, veniamo ampiamente confermati. Di fronte alle tragedie e ai drammi della guerra, don Aldo vede come unica via di uscita solo l’Amore. In questa gigantesca bufera infernale, scriveva l’11 gennaio 1944, c’è solo una visione confortante e incoraggiante e che veramente fa la forza, e opera contro, è la carità. La carità della nostra Chiesa che fedelissima alla sua missione, si china pietosa samaritana sulle ferite doloranti delle anime e dei corpi. Commovente lo spettacolo di monsignor arcivescovo — ha concluso Palagi —, che è giunto nel luogo del bombardamento per primo. Edificante la gara dei sacerdoti a soccorrere le vittime del disastro. E la mensa del povero. E i rischi affrontati per offrire asilo ai perseguitati ebrei e tanti altri, altri innumerabili in quest’ora di vendetta e di barbarie».