Lucca, 21 febbraio 2013 - Ferrara come la Garfagnana. Come successe qualche settimana fa in Lucchesia, quando sulle rive del laghetto di Pra’ di Lama, a Pieve Fosciana in Garfagnana, spuntarono «vulcanelli di fango» da cui fuoriesce un gas, un episodio simile si è verificato anche a Copparo di Ferrara: dal sottosuolo escono getti di acqua calda.

La segnalazione è arrivata all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che segue l’evoluzione dei fenomeni dopo quanto avvenuto nella primavera 2012 (20 e del 29 maggio 2012) dopo le due catastrofiche scosse dell’Emilia, quando la Commissione Grandi rischi parlò anche di un possibile altro evento verso Ferrara.

Una equipe dell’Ingv sarà a Copparo in questo fine settimana per registrare le caratteristiche di questo geyser che si è attivato martedì nel tardo pomeriggio con fuoriuscita di acqua schiumogena e gas. Difficile sapere se questo fenomeno può essere in qualche modo un precursore di qualche altra scossa di terremoto più o meno forte. Lo studio dei cosiddetti transienti a breve termine appare ancora marginale nella ricerca italiana e lo stesso INGV ha soltanto pochissime persone addette a questi studi che saltano da un posto all’altro d’Italia anche nella stessa giornata, come avvenuto domenica dopo la scossa di Frosinone.

 


Intanto la Garfagnana continua a tremare (di fatto è sull'altro lato dell'Appennino). Ieri sera alle 22,39 e 41 secondi la terra ha tremato con epicentro fra Fosciandora e Pievepelago. La scossa di magnitudo 2.9 è stata localizzata a una profondità di 14,4 chilometri. Subito dopo ci sono state altre repliche: alle 22,42 e 09 secondi (magnitudo 2.2), alle 22,57 e 19 secondi (magnitudo 1.3) e alle 23,15 e 10 secondi (magnitudo 1.3). Tutti movimenti originati a profondità comprese fra 14,4 e 16,6 chilometri. Dall’inizio della sequenza sismica, il 25 gennaio scorso, siamo dunque a 362 scosse. Quelle registrate ieri sera sembrano dunque riaprire quello sciame che sembrava essersi attenuato nei giorni scorsi, con appena 2 movimenti della terra in 70 ore. La prima di queste scosse è stata percepita distintamente in Garfagnana ed è stata accompagnata anche da un forte boato. Inevitabilmente anche quella appena trascorsa è stata una notte di paura fra gli abitanti dell’alta valle del Serchio che ormai da 27 giorni convivono con questa sequenza sismica.

 


Paolo Mandoli