LUCCA 21 GENNAIO 2013 - Naufraga senza salvagente il maxi progetto per gli interventi cardine della città. Il Governo Monti ha infatti bocciato la proposta lucchese del «Piano città», negando di fatto i finanziamenti e quindi la fattibilità di quello che era, e purtroppo resta, un sogno. La giunta Tambellini il 4 ottobre scorso aveva varato un piano-richiesta da ben 24 milioni di euro. Comprendeva il recupero del Mercato del Carmine, che ancora una volta vede passare un treno in corsa senza fermate per la città, lo spostamento dell’attuale terminal bus da piazzale Verdi presso l’area della stazione ferroviaria, il teleriscaldamento nell’area del Polo fieristico ora parco urbano dell’innovazione e, non ultimo, la valorizzazione delle Mura urbane.

In particolare per il Mercato del Carmine, l’intervento più consistente, il Comune aveva previsto un investimento di circa 9 milioni di euro, con una richiesta di finanziamento pari al 40 per cento. L’idea era quella di recuperare il piano terra a fini commerciali e di destinare il primo piano attività artigianali e di servizio, commerciale e turistico, favorendo così, parole testuali spese all’epoca dall’amministrazione comunale «una ricucitura urbana di una parte della città attualmente degradata e con una vocazione commerciale marginalizzata rispetto a via Fillungo».

La tegola governativa è però arrivata netta e improvvisa: il «Piano città» lucchese resta escluso dai finanziamenti, a cui sono invece stati ammessi 28 Comuni italiani, per un totale di 318 milioni di fondi assegnati. «Francamente sono sorpresa di questo infelice esito — commenta a caldo Carla Reggiannini, vicesindaco e assessore al sociale —. Sorpresa e anche amareggiata. Non abbiamo ancora avuto il tempo di confrontarci in giunta, ma credo di interpretare anche lo stato d’animo degli altri amministratori. Era un’ottima opportunità, soprattutto perché si trattava di progetti chiave per la città. Una brutta notizia che purtroppo non è isolata in questo momento storico, in cui tagli e mancati finanziamenti sono all’ordine del giiorno. Per fortuna la Regione ci sostiene, ma in questo caso siamo costretti a prendere atto con dispiacere della decisione del Governo. A livello nazionale confidiamo in un consistente cambiamento di rotta del nuovo Governo che scaturirà dalle urne, adesso ci troviamo sostanzialmente in una situazione di attesa».

Un'attesa che però non ha mancato di rifilare un nuovo fendente alla nostra città. «Vedremo — sottolinea l’assesore — se sarà possibile rivolgere lo sguardo a una progettazione che può attingere da canali di finanziamento europei, e proveremo ancora la carta del coinvolgimento di privati o di chi ha interesse a investire per recuperare il Mercato del Carmine». Ma la partita adesso è da giocare dal punto zero.