Lucca, 28 dicembre 2012 - Stava rientrando intorno alle 20 alla Casa del Clero in via San Nicolao, dove è ospite da qualche tempo. All'improvviso una figura è sbucata  dal buio del cortile e l'ha preso a calci e pugni. Forse l'aggressore era armato di bastone. Lilio Giannecchini è caduto a terra tramortito e in una maschera di sangue. Ha perso anche due denti. I due aggressori gli hanno portato via un marsupio contenente pochi soldi ed effetti personali. Giannecchini, per trent'anni direttore dell'Istituto Storico della Resistenza, è stato ricoverato in ospedale e sottoposto a Tac. Alcuni amici sono accorsi in ospedale per sincerarsi delle sue condizioni. L'hanno trovato malconcio e in stato confusionale. Misteriose le ragioni dell'aggressione anche perché l'ex partigiano non ha disponibilità economiche né beni che possano spiegare una rapina tanto brutale. A tarda sera è stato quindi trasferito all'ospedale di Cisanello per un ematoma cerebrale evidenziato dagli esami. E' stato operato ed è fuori pericolo.

Sul drammatico episodio interviene con una nota il presidente dell’Istituto storico per la Resistenza e l’Età contemporanea in provincia di Lucca, prof. Stefano Bucciarelli.  "Apprendiamo con viva preoccupazione dell’aggressione subita da Lilio Giannecchini, già Direttore di questo Istituto, e intendiamo esprimergli la nostra solidarietà e i nostri auguri di pronta e piena guarigione. Auspichiamo che siano indagate a fondo  le eventuali matrici politiche dell’episodio e che comunque sia fatta piena chiarezza sul grave accaduto".

“Voglio esprimere tutta la mia vicinanza al partigiano Lilio Giannecchini e augurargli una rapida guarigione”. Sono le parole dell’onorevole Raffaella Mariani, dopo aver appreso della barbara aggressione subita da Giannecchini nella serata di domenica. “Un episodio gravissimo, che mi ha profondamente colpita e che merita la più ferma condanna, sul quale auspico si possa fare chiarezza al più presto, individuando rapidamente i responsabili”. 

 "Voglio esprimere - dichiara il presidente della Provincia Stefano Baccelli - la mia solidarietà e vicinanza al partigiano ed ex direttore dell'Istituto storico della Resistenza Lilio Giannecchini e la piu' ferma condanna della grave aggressione di cui e' stato vittima. A Lilio Giannecchini auguro la più pronta guarigione, auspicando che venga presto fatta chiarezza sull'accaduto, individuando le cause ed i responsabili di questo vile gesto, un atto barbaro e feroce, ma anche un episodio che scuote le nostre coscienze e il nostro vivere civile."

Anche Sinistra Ecologia Libertà di Lucca, attraverso la coordinatrice Margherita Cagnoni, esprime "la sua solidarietà al partigiano Lilio Giannecchini per l'aggressione subita, e invia i suoi migliori auguri per una rapida guarigione. SEL auspica che le indagini facciano piena chiarezza sull'eventuale matrice politica dell'aggressione, in ogni caso frutto di una cultura violenta e della tensione sociale".

Anche il professor Umberto Sereni commenta così: "A Lilio Giannecchini solidarietà e auguri di pronta guarigione. Per la carogna che l'ha aggredito la più ferma condanna, il più sdegnato disprezzo".

"Esprimo la mia vicinanza a Lilio Giannecchini - sottolinea Pietro Fazzi -  in un momento di sofferenza e manifesto la più incondizionata condanna per un gesto violento ed inumano, da perseguire per se stesso e per tutti".

L'ANPI della provincia di Lucca, "esprimendo fraterna vicinanza a Lilio Giannecchini per il grave fatto occorsogli, formula sinceri auguri di pronta guarigione. Nella condanna di ogni violenza, chiede che siano avviate accurate indagini al fine di comprendere  quanto avvenuto". Il presidente del Comitato provinciale ANPI di Lucca, Carlo Serio.

"Una violenza cieca ha fatto scempio di un corpo di un uomo di 87 - commenta Eugenio Baronti -, un gesto di una gravità inaudita, incomprensibile, non so quale mente disumana può aver partorito, con così tanta ferocia, un gesto cosi vile.  Mi auguro che magistratura e forze di polizia possano assicurare alla giustizia prima possibile il responsabile di questa barbara aggressione. Al partigiano Lilio Giannecchini tutta la mia vicinanza e solidarietà con l’augurio di rimettersi presto e tornare al suo posto di instancabile testimone della  lotta per la liberta contro la barbarie nazifascista".

Anche la Federazione Provinciale del Partito dei Comunisti Italiani esprime profondo sdegno per la brutale aggressione subita da Lilio Giannecchini ed auspica che vanga fatta chiarezza sulla matrice dell'atto violento perpetrato. Se questa risultasse di natura politica sarebbe un fatto ancora più grave di quanto non lo sia già.
Ma la gravità è comunque manifesta. Ormai le aggressioni alle persone più deboli e indifese sono all'ordine del giorno. Questo significa che si abbassa sempre di più il livello di convivenza civile e morale del nostro popolo. Creare invece un nesso fra quello che è accaduto a Giannecchini e le vicende accadute in seno all'Istituto Storico della Resistenza è demenziale e fuorviante. Intanto si esprime tutta la solidarietà a Lilio con l'auspicio che si possa riprendere al più presto. Speriamo che il responsabile dell'accaduto possa essere individuato al più presto perchè giustizia venga fatta".

Dove è andato a finire il bastone usato dai rapinatori per colpire Lilio Giannecchini? E’ una delle domande che si pongono gli investigatori che stanno lavorando per cercare di trovare il colpevole dell’aggressione all’ex partigiano 87enne. Ieri, intanto, Giannecchini è stato di nuovo ascoltato dal maresciallo Tollapi intento a raccogliere altri elementi utili a risolvere il caso. L’aggressione — ribadiscono ancora una volta i carabinieri — non ha una matrice politica. Intanto anche la Cgil esprime tutta la sua solidarietà all’ex direttore dell’Istituto storico della resistenza: «E’ un fatto gravissimo — scrive Cgil — su cui si deve fare chiarezza il più presto possibile. Ci uniamo allo sgomento della città per un agguato così vile e violento. Se si dovesse accertare la matrice politica del fatto, non potremmo che ribadire la nostra mobilitazione in difesa delle istituzioni democratiche per le quali Lilio ha combattuto tanti anni fa». «Lucca — conclude Cgil — è città democratica e le sue strade devono tornare ad essere sicure per tutti».
PAOLO PACINI