LUCCA, 14 dicembre 2012 - Per lunedì è convocata una conferenza stampa presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca durante la quale saranno illustrati i primi risultati dello studio antropologico e paleopatologico delle sepolture ritrovate nella Cappella di Santa Lucia, annessa al complesso di San Francesco e utilizzata come cappella privata e funeraria dalla famiglia Guinigi. Uno studio che la Divisione di paleopatologia dell’Università di Pisa sta conducendo, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e in accordo con la Soprintendenza archeologica per la Toscana. All’incontro ci saranno il presidente della Fondazione, Arturo Lattanzi, il professor Gino Fornaciari, direttore scientifico del progetto, e Giulio Ciampoltrini, responsabile per la Soprintendenza archeologica della campagna di scavi. Dalle poche informazioni finora trapelate sembrano emergere informazioni nuove sull’aspetto fisico, sullo stile di vita e sulle malattie degli esponenti della famiglia Guinigi. Ma alcuni risultati potrebbero essere davvero sorprendenti. Secondo gli studiosi, infatti, le tre tombe femminili scoperte nell’ambito degli scavi archeologici potrebbero contenere i resti di altrettante mogli di Paolo Guinigi. La prima moglie, l’adolescente Maria Caterina degli Antelminelli che, in base ai documenti, morì attorno ai 12 anni di età, forse di peste; la terza, Jacopa Trinci, dei signori di Foligno, che sposò Paolo Guinigi nel 1420 e morì nel 1422, dopo la seconda gravidanza. Ma, soprattutto, la seconda moglie, la più famosa: Ilaria del Carretto, morta dopo aver partorito la seconda figlia.