Lucca, 15 ottobre 2012 - Dopo l’intervento del direttore di Assindustria, Vittorio Armani, le rappresentanze sindacali rilanciano la questione e criticano apertamente lo scarso impegno degli industriali .«Bene hanno fatto il direttore Armani, e il vicepresidente di Assocarta Antonio Pasquini, a denunciare tutte le problematiche sul trasporto ferroviario che ancora oggi affliggono il sistema delle imprese cartarie nel comprensorio lucchese — chiariscono Mario Salvatori della Filt Cgil, Viviano Borelli della Fit Cisl e Giorgio Bertelli di Uil trasporti —. Un problema che si trascina dalla fine del 2007, quando Trenitalia Cargo comunicò alle ditte cartarie della Lucchesia e della Media Valle, raccordate con la ferrovia, aumenti dei costi di trasporto delle tradotte di collegamento con la stazione di Lucca di circa il 300%. E da quando nel 2008 noi, in accordo con i lavoratori, accettammo il sacrificio di un taglio netto del 50 per cento del personale di tradotta». «In quell’incontro — ricordano le organizzazioni —, l’associazione degli industriali della provincia di Lucca, rappresentata dal dottor Orazi, sottoscriveva l’impegno di attivare tutte le azioni volte all’incremento dei volumi di traffico. In verità, dobbiamo dire che questo impegno è risultato vano perché per anni non sono riprese le tradotte nella Media Valle (i raccordi interessati dallo stop ferroviario sono Tronchetti di Bagni di Lucca, la Lucart di Diecimo Pescaglia e la Stazione di Diecimo Pescaglia). Solo nel novembre 2011 l’azienda Lucart ha ripreso uno scambio». In conclusione, per i sindacati, i disservizi denunciati dal direttore di Assindustria sono reali «ma questo non giustifica a nostro parere oltre 3 anni di stop ferroviario delle aziende nella Media Valle, con una quantità impressionante di Tir in più ( 4/5000 l’anno) su quelle strade, che non sono certamente delle autostrade. Con più inquinamento dell’aria, con più rischi per il traffico veicolare, con più costi di manutenzione stradale, visto la mole dei mezzi».
Capitolo a parte è il nuovo scalo merci a Tassignano-Porcari. «Se ne parla dal 2005 e ancora non è in dirittura d’arrivo — concludono —. L’accordo di programma, prevedeva la conclusione dei lavori per il 31/12/2010 per un importo di 37milioni di euro. Da parte nostra rimaniamo disponibili a un nuovo confronto con tutte le parti interessate, anzi invitiamo pubblicamente l’assessore provinciale Rovai a riaprire quel tavolo di lavoro, interrotto oramai da troppo tempo».
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