LUCCA, 29 dicembre 2011 - . Oggi il bando per l’assegnazione di 80 appartamenti a canone calmierato, 300 euro mensili in media, è ufficialmente aperto. Una corsa contro il tempo per non lasciare inutilmente sfitti gli alloggi, una buona metà già pronti e abitabili. E le tempistiche del bando si allineano: solo un mese, fino al 31 gennaio alle 12, per presentare domanda agli uffici casa dei vari Comuni e tentare la scalata della graduatoria. In «palio» ci sono appartamenti con rifiniture di qualità a Tempagnano, in via Pisana a S.Donato, Porcari, Capannori, Lammari, Massarosa, Dezza (Borgo a Mozzano), Mologno (Barga). I requisiti di base fanno riferimento al reddito del 2010, compreso tra i 15mila e i 38mila euro l’anno (il punteggio verrà assegnato in modo inversamente proporzionale rispetto all’entità del reddito familiare). Avranno corsia preferenziale le giovani coppie di età inferiore a 35 anni, i nuclei monogenitoriali con uno o più figli a carico, anziani ultra 65enni e famiglie a cui decade il diritto agli alloggi di edilizia residenziale pubblica per superamento del limite di reddito o sottoposte a provvedimento di sfratto non per morosità. Fondazione Cassa di Risparmio, Provincia, Fondazione Casa e Regione hanno così dato vita alla fase conclusiva della grande operazione di «housing sociale» che porta il nome «Per una rete dell’alloggio sociale a Lucca».

«NON SI TRATTA di edilizia popolare — puntualizza il presidente della Provincia Stefano Baccelli — ma di una risposta concreta ai casi di valenza sociale che però sono in grado di assicurare un minimo di tenuta e autonomia.
Non ci saranno quartieri ghetto, anche perché gli appartamenti sono frutto di interventi di recupero e sono disseminati in piccoli nuclei su tutto il territorio provinciale». Soddisfazione anche da parte del presidente della Fondazione Casa di Risparmio Arturo Lattanzi. «Con questo progetto si apre una porta alle famiglie che non guadagnano così poco da poter accedere ai bandi per l’assegnazione di una casa popolare, né abbastanza da permettersi l’affitto di un alloggio offerto dal mercato privato. La sinergia fra gli enti, questa ne è la prova, produce risultati concreti. In questo caso con la nota virtuosa di aiutare le imprese edili che avevano immobili invenduti, senza consumare nuovo suolo».