Lucca, 24 novembre 2010 - Disabile al 100 per cento lei, disoccupato lui. Sulla testa, come una spada di Damocle, uno sfratto imminente. Questa la grave situazione in cui versa una coppia di rumeni, Viorel Darlau di 52 anni e sua moglie Marianna Mioara di 50. I coniugi risiedono in Italia da molti anni. Da sei abitano in una casa presa in affitto con un regolare contratto, che si trova sulla via Sarzanese, nel quartiere Nave a Lucca. nel 2006 Marianna si ammala di una grave forma di tumore alla gamba, una malattia che non le avrebbe lasciato scampo se non si fosse proceduto con l’amputazione dell’arto. E così è stato.

 

Da quattro anni, infatti, la donna è costretta su una sedia a rotelle, impossibilitata ad indossare una comune protesi perché priva della gamba fin sopra il bacino. "Sono stata operata a Firenze — racconta — e da anni sono in cura all’ospedale di Pisa, per tutta una serie di terapie necessarie. E ne avrò per molti altri anni". Chemio, radio e molte altre forme di cure per contenere i postumi di una malattia devastante. La situazione, già molto difficile, si compromette quando, nel 2008 Viorel perde il lavoro. "Sono stato licenziato, facevo il meccanico in un’azienda di Viareggio — racconta —. Per due anni ho cercato lavoro, ma nessuno assume una persona di 52 anni". Ora i conuigi, che vivono insieme a una delle tre figlie, appena diplomata all’istituto 'Boccherini' e in via di specializzazione, hanno solo un’entrata: la pensione da 700 euro (invalidità e accompagnamento) di Marianna.

 

La storia in edicola su 'La Nazione' del 24 novembre 2010