Lucca, 23 febbraio 2010 - «Con semplicità e amicizia — afferma l’arcivescovo Italo Castellani — le esprimo la mia vicinanza e solidarietà». «A Remo Santini e ai corrispondenti da Capannori, Mauro Celli e Michela Stefani, giunga forte solidarietà per le vili minacce di cui sono stati fatti segno — gli fa eco il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli — . Auspico che le autorità competenti facciano luce rapidamente su questo inqualificabile ed inquietante episodio». «Desidero esprimerti cordialmente e con affetto la mia totale solidarietà — aggiunge il senatore del PdL Marcello Pera — per le minacce di cui siete stati fatti segno. C’è di che essere sconvolti: se anche persone serie e professionali sono ostacolate, allora anche il costume civile della nostra civile città si è degradato». «Sentita solidarietà all’amico Santini e ai due giornalisti de La Nazione per le vili minacce subite — commenta il senatore Pd, Andrea Marcucci — . Si tratta di un inqualificabile gesto intimidatorio che vorrebbe mettere in discussione il sacrosanto diritto all’informazione che i tre giornalisti esercitano con una lodevole e riconosciuta professionalità». «L’intimidazione rivolta — dice il vicepresidente del Senato Vannino Chiti — è grave e merita la più ferma condanna. Auspico che possano essere identificati gli autori di questo ignobile gesto». Per l’Udc solidarietà arriva dall’onorevole Nedo Poli che sottolinea come «c’è bisogno di abbassare su tutti i fronti i toni del dibattito. Non è possibile che nel mondo della stampa non ci sia la libertà di informazione, ma si rischi di mettere in serio pericolo la propria incolumità». Il consigliere regionale Udc Giuseppe Del Carlo aggiunge che «spero sia un evento sporadico. Se così non fosse dovremmo iniziare a preoccuparci». Per il presidente della Regione Claudio Martini «gesti simili, in una democrazia fondata sul dialogo e dove la libertà di informazione è un caposaldo irrinunciabile, sono inqualificabili e assolutamente inaccettabili». «Ferma condanna verso il gesto demenziale e criminale — dice Maurizio Dinelli, consigliere regionale di Forza Italia — . La libertà di stampa è uno dei beni più importanti da difendere e tutelare». Sulla stessa linea d’onda il consigliere regionale di An Giuliana Baudone: «Sono rimasta molto amareggiata di fronte a un comportamento che denota bassezza umana indicibile». «Siamo di fronte ad un episodio increscioso e preoccupante — aggiunge il consigliere regionale del Pd Marco Remaschi — . Auspico che il diritto di cronaca così come il diritto di opinione siano sempre riportati in un consesso che voglia definirsi civile». «Siamo di fronte a un episodio di assoluta gravità, che non può e non deve essere sottovalutato — denuncia il presidente della Provincia Stefano Baccelli — . Mi auguro che sull’inquietante vicenda si faccia luce al più presto». «A nome della città, dell’amministrazione comunale e mio personale — dice il sindaco di Lucca, Mauro Favilla — esprimo la più ferma condanna del grave e inqualificabile gesto di intimidazione. Solidarietà anche della giunta». Vicinanza poi dal Comune di Capannori. «L’amministrazione comunale di Capannori — si legge in una nota — avendo appreso delle minacce al caposervizio e ad alcuni giornalisti dell’edizione lucchese del quotidiano La Nazione esprime ferma condanna per il vile gesto». «Sono vicino ai giornalisti Santini, Celli e Stefani — afferma il sindaco di Altopascio Maurizio Marchetti — , sapendo che è molto difficile superare questi momenti. Lo devono fare, continuando a operare come se nulla fosse accaduto». Vicinanza anche dal primo cittadino di Porcari, Alberto Baccini che esprime «la propria incondizionata solidarietà e amicizia per le gravi minacce indirizzate da sconosciuti».

Vicinanza infatti è stata espressa dal presidente del consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini, mentre Nicola Pardini, segretario del Pd di Lucca, condanna «fermamente il gesto, ritenuto gravissimo». Alfredo Pierotti di «Progetto Comune» invece «segnala il progressivo imbarbarimento del clima sociale e politico che spesso trasforma l’avversario politico in nemico» e il presidente del consiglio comunale di Lucca Marco Agnitti bolla come «vili e sconsiderate le minacce da parte di ignoti». Il segretario territoriale del Pd, Giordano Ballini, sottolinea che «ingiurie, minacce, volgarità sono un atto grave e un attentato alla libertà di tutti». Il coordinatore dei «Moderati per Del Ghingaro» Giacomo Bini «esorta le forze politiche e civili tutte, a fare quadrato in difesa dei giornalisti minacciati», mentre il consigliere comunale di Lucca di Rifondazione Antonio Sichi attacca dicendo che «solo i vigliacchi utilizzano l’anonimato». Il segretario di Rifondazione Franco Fantozzi parla di «ulteriore testimonianza del degrado incivile e violento della nostra società». E solidarietà arriva anche dalla Fondazione Mario Tobino e da Alessandro Gabriele, presidente dell’associazione culturale «Occidens». Daniele Marchetti, consigliere comunale del Pdl a Porcari, ringrazia la redazione de La Nazione «per il prezioso e libero lavoro svolto quotidianamente in favore dei cittadini», mentre Piergiorgio Sciaqua, presidente del consiglio nazionale «Mcl» esprime tanta solidarietà «per le villanie a cui siete sottoposti». Vicinanza è espressa anche dalla società ciclistica Amore & Vita Conad» che auspica come «i reparti investigativi delle forze dell’ordine trovino quanto prima gli scellerati responsabili». ll coordinamento provinciale dell’Italia dei Valori di Lucca esprime la più ferma condanna verso le minacce come sottolinea Silvia Bulckaen che auspica «che gli autori vengano trovati e severamente condannati», mentre Bartolomeo Di Monaco esprime «a tutti voi la mia solidarietà».

Stampa e mondo dell’editoria in genere non mancano all’appello. Molti infatti sono coloro che testimoniano vicinanza a La Nazione, a partire da Radio 2000, Corriere di Lucca, Canale 39, Canale 10 e Noi Tv. Il gruppo cronisti toscani e l’unione nazionale cronisti italiani (Unci) «chiedono che investigatori e inquirenti accertino il prima possibile le responsabilità di un gesto che dimostra ancora una volta il clima difficile in cui i cronisti lavorano ogni giorno», mentre per l’Associazione Stampa Toscana «qualunque sia la verità resta il fatto che ormai i cronisti sono diventati un bersaglio per attacchi di ogni tipo». L’ufficio stampa della Provincia, in una nota, definisce l’atto «oltraggioso sotto il profilo sia personale che professionale», mentre Angelo Giannini dell’ufficio stampa del Comune di Porcari invita la redazione a proseguire «nel lavoro in piena libertà di coscienza e senza condizionamento alcuno forte della indiscussa professionalità». L’editore Maria Pacini Fazzi attacca: «Ma che cos’è questa cosa indegna delle minacce? E’ una vergogna, ma dove viviamo?». Infine il collega Massimo Raffanti esprime «viva solidarietà nei confronti dei giornalisti e delle loro famiglie».

Dai rappresentanti delle Fondazioni, alla Camera di Commercio, dall’Ascom fino ai partiti politici. E’ un coro unanime di sdegno quello che si leva nei confronti delle minacce inviate con sms anonimi ad alcuni giornalisti lucchesi de La Nazione. «Le pesanti minacce ricevute — scrive il presidente della Fondazione Crl Giovanni Cattani — confermano la necessità di impedire che si affermi anche a Lucca un clima di intolleranza, in grado di minare le basi del sereno vivere civile di una città che affonda la sua identità storica e culturale nella tolleranza, nell’accoglienza e nel rispetto». «Non è con minacce o violenza — gli fa eco la Fondazione Banca del Monte di Lucca — che si costruisce il posto in cui vogliamo vivere. Esprimiamo solidarietà ai giornalisti e invitiamo chi desidera manifestare dissensi o critiche a farlo secondo le regole della democrazia». Solidarietà anche dal presidente della Camera di Commercio Claudio Guerrieri secondo cui «sono certo che non saranno questi stupidi e irresponsabili gesti a intimidire chi da anni svolge con serietà e impegno la professione giornalistica». Per Roberto Madrigali di Confcooperative si assiste ad un «crescere di un clima di arroganza e di scarso rispetto delle persone e della libertà di parola e di opinione», mentre per il presidente provinciale del PdL, Franco Ravenni, «l’inqualificabile gesto indica una pericolosa deriva che si sta verificando da tempo». Per il PdL di Capannori «chiunque abbia motivo di dissenso nei confronti della Nazione ha scelto il modo più idiota e vergognoso per manifestarlo», mentre per Valentina Cesaretti segretaria comunale del Pd di Capannori e a nome del partito sostiene che «è un gesto che condanniamo, senza se e senza ma» vi incoraggiamo a continuare con serenità e fiducia il vostro lavoro».