Lucca, 17 settembre 2009 - Il processo si terrà il 10 febbraio 2010. I fatti si riferiscono al periodo tra il 2004 al 2008. Si tratta di due vicende. La prima riguarda la «querelle» con la Cooperativa Apuana per la cava di Piastra Bagnata, quando il sindaco chiuse la cava stessa e chiese di 11 milioni di euro di presunta «evasione». L’altra vicenda riguarda i rapporti con l’Asbuc: qui Puglia è accusato di aver cercato di depauperare il patrimonio dell’Amministrazione separata usi civici, con atti ritenuti abusivi. Le parti civili sono tutelate dall’avvocato Marco Treggi per la Cooperativa Apuana Marmi; dall’avvocato Elisabetta Gentile per un proprietario terriero e dagli avvocati Nicola Da Prato e Michela Bosi Picchiotti per l’Asbuc. La Cooperativa, tramite l’avvocato Treggi, esprime soddisfazione: «Ora si farà chiarezza su questa vicenda e le gravi condotte da parte di un sindaco. Le indagini del pm Manzione sono corpose, ma abbiamo fatto anche indagini difensive, accolte dal giudice».
 


Da parte sua, il sindaco Puglia ribadisce che al dibattimento dimostrerà «la propria estraneità» e chiederà «un congruo risarcimento». «In relazione ai procedimenti intentati dalla Cooperativa Apuana e dal comitato Asbuc di Vagli Sotto — scrive Puglia — al processo dimostrerò la mia totale estraneità a quanto addebitatomi. Ho piena fiducia nella magistratura. La Cooperativa Apuana se pensa di intimidirmi con decine e decine di denunce e di rallentare l’azione amministrativa si sbaglia di grosso; il sindaco e la sua amministrazione porteranno avanti senza alcun condizionamento il mandato assegnatogli dai cittadini e la Cooperativa dovrà pagare i 12 milioni di euro evasi negli ultimi dieci anni nell’attività estrattiva».