A domanda, rispondo

Il commento di Remo Santini

Santini

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Lucca, 1 marzo 2015 - Avete presente quando ci pongono quei quesiti a bruciapelo a cui non sappiamo cosa replicare? O ai quali, diciamoci la verità, spesso non vorremmo ribattere per non far sapere la nostra opinione in proposito? Capita spesso, anche perché noi lucchesi non diciamo volentieri quello che pensiamo: tutt’altro. Lo sport più praticato è quello di astinersi da qualsiasi giudizio, almeno quando ci troviamo in pubblico. Chissà, forse perché siamo influenzati dal numero impressionante di processi che si celebrano in tv oltre che nelle aule di tribunale: così la tentazione è di avvalersi sovente della facoltà di non rispondere. E invece no: anche se riteniamo che certe verità siano scomode, vanno dette.

Rimanendo in tema di giustizia, partiamo dalla sentenza di assoluzione dei sette imputati accusati di corruzione per la vicenda del parco di S.Anna, sicuramente la vicenda giudiziaria più roboante degli ultimi decenni a Lucca. Sappiamo tutti che il carcere per l’ex assessore Chiari e il dirigente Tani del Comune (oltre agli arresti domiciliari degli altri protagonisti dell’inchiesta, nonché l’aver indagato l’allora sindaco Favilla) provocò un vero e proprio terremoto che pochi mesi dopo spalancò la vittoria del centrosinistra alle elezioni. Ora la discussione sulla bocca di tutti è se quello della Procura, alla luce del proscioglimento degli imputati dopo 4 anni perché il fatto non sussiste, sia stato anche un procedimento politico. Difficile stabilirlo. Certo che non si può rimproverare chi lo pensa.

E passiamo a problemi meno gravi, ma sempre sulla falsariga della necessità di essere chiari. Da tempo tiene banco il caso dei banner del Summer Festival sugli spalti delle Mura, che la nostra Soprintendenza non vuole e che il Comune non riesce ad imporre. Vi svelo un gustoso retroscena: sapete quale sarebbe la soluzione a cui le istituzioni stanno lavorando? Una mongolfiera, che così rimarrebbe sospesa e non poggerebbe sui prati. Io dico che queste assurdità se le studiano la notte.  Mi sembra ridicola questa storia, e pensare che dopo 18 anni dalla nascita della manifestazione che ci dà lustro, c’è ancora chi trova cavilli per mettere i bastoni fra le ruote. Il problema di questa città possono essere davvero le scritte che non devono poggiare sull’erba del monumento, mentre l’incuria del centro storico è a livelli record? Ma che fesserie... E a proposito di colpi di genio, ecco un altro giudizio su cui qualcuno probabilmente si nasconderebbe dietro il no comment, perchè riguarda la donazione del sangue. Farlo è fondamentale, e ora il Comune di Capannori ha lanciato una campagna per invogliare i ragazzi, mettendo in palio viaggi in capitali europee.

Non entro nel merito dell’iniziativa sicuramente all’insegna delle buone intenzioni, però mi piacerebbe sapere chi è che ha ideato lo slogan scelto, e cioè... «Dallo e vola»: sembra una presa in giro all’insegna del doppio senso. Spero almeno che per partorire questo motto non sia stato pagato nessuno. Concludo, restando in tema sanitario: è impossibile non plaudire alla nascita di un nuovo stabilimento della Kedrion, nella Valle del Serchio, destinato alla produzione di immunoglobuline. Se da un lato ne beneficia l’occupazione, dall’altro si conferma che l’impegno di imprenditori locali come i Marcucci, decisi a investire sul territorio dove risiedono, è un punto di forza della provincia. Qui non c’entrano simpatie o antipatie, né calcoli elettorali di chi investe e scommette: le capacità, per fortuna, non hanno colore politico. Cari lettori, non abbiate paura di dire quello che pensate: lo so, c’è il rischio di essere etichettati e giudicati. Eppure, anzichè nascondersi, credo sia sempre meglio adottare un’altra strategia: a domanda, rispondo.

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