Telecamere contro i furti: fate presto

Il commento

Cristiano Consorti

Cristiano Consorti

Lucca, 2 gennaio 2016 - Nessuno vuole creare allarmismo. Per carità, lungi da noi. Però è doveroso dire anche le cose come stanno. Anche perché basta fare un giro per la città e la periferia per sentire il solito refrain: «Basta, non ce la facciamo più». Più o meno è questo ciò che molti dicono. O se non lo dicono, lo pensano. I dati sulla qualità della vita del «Sole 24 Ore» o quelli di «Italia Oggi» sono, per Lucca, impietosi. Secondo il primo lo scivolone è di sei posizioni rispetto al 2014, per il secondo addirittura siamo al 102esimo posto su 110 province toscane. Come dire, farsi qualche domanda è lecito. Senza voler condannare o mettere sul patibolo nessuno. Ma se prestigiosi giornali economici o addirittura studi del dipartimento scienze sociali ed economiche dell’Università La Sapienza di Roma ci gettano tra gli ultimi della fila, qualche motivo ci sarà pure. E tra i motivi di questo crollo c’è la sequela di furti, rapine e criminalità in generale. D’altronde come si può rispondere che tutto è tranquillo quando la porta della canonica di un prete - che nel frattempo è a dire messa - viene presa a colpi di piccone? Oppure quando le cronache un giorno sì e l’altro no scrivono di furti? L’ultimo in ordine cronologico è stato in pieno centro storico: un colpo-lampo, portato a segno in soli due minuti. In un negozio sopra al quale ci sono abitazioni e vari appartamenti. Allora che arrivi la benedetta videosorveglianza estesa anche alla periferia. Occorre che sul territorio ci siano agenti, polizia municipale, che anche in periferia arrivino le telecamere così da seguire quasi in tempo reale gli spostamenti delle auto di chi ha appena commesso un furto. Ormai la «rete» - intesa come quella Internet - fa parte della vita di tutti noi: non può essere da meno quella che garantisce sostegno alla sicurezza. Perché i cittadini sono stufi.