Comics, dietro i sorrisi l'interrogativo sul calo di presenze

Oltre ad aver perduto 25mila paganti rispetto allo scorso anno, è diminuito anche l'indotto economico sulla città

Lucca Comics (foto Alcide)

Lucca Comics (foto Alcide)

Lucca, 8 novembre 2015 - E' passata una settimana esatta dall’ultima edizione di «Lucca Comics & Games». E domenica scorsa, a quest’ora, si stava vivendo l’ultimo dei 4 giorni all’insegna dell’invasione colorata. Tutto rose e fiori? Non proprio. Anzi. Al di là di quello che si vuol lasciare trasparire, qualcosa sembra non aver funzionato per il verso giusto. O, per meglio dire, un po’ di delusione si respira. Al di là delle interviste di rito in cui gli organizzatori si dicono soddisfatti (e non potrebbe essere altrimenti, perché parliamo comunque di un’edizione che ha portato ad avere 220mila paganti), c’è una palbabile seccatura per la perdita di 25mila biglietti staccati rispetto al 2014. Non solo: rispetto allo scorso anno si è notata una diminuzione anche di quanti erano arrivati semplicemente per farsi un giro. CERTO si parla sempre di numeri grossi: eppure, dopo i dati nudi e crudi snocciolati subito dopo calato il sipario sulla rassegna, i malumori ci sono.

Seppure non si possa pretendere ogni anno di raggiungere un nuovo record, si confidava almeno nel 2015 di poterlo raggiungere nonostante i timori della vigilia. Già, ma quali timori? Il numero chiuso voluto pare principalmente dal Comune (con un tetto giornaliero a non oltre 80mila presenze) si temeva che potesse scoraggiare. E così è stato. Ma a tenere banco è anche la posizione della Confcommercio: che ha nell’intervento di commento ufficiale di bilancio, ha parlato di eccessivi divieti per la città completamente chiusa e il mancato pugno duro dell’amministrazione contro i temporary store. Non è tutto: secondo una prima stima, il volume di affari di ristoranti, bar e negozi sarebbe calato almeno del 20 per cento e in alcuni casi del 30 rispetto sempre al 2014. Un campanello d’allarme, dunque: non tanto per la contrazione in sé dell’indotto sulla città, quante sulle prospettive dei prossimi anni.

L’interrogativo che circola tra gli addetti ai lavori, oltre che tra gli operatori economici é uno soltanto: si è deciso di stoppare la crescita costante del numero di presenze perché si ritiene che Lucca non possa sopportare tante persone insieme oltre ad una certa capienza? E non si dovrebbe invece studiare una formula che consenta un affluenza sempre maggiore, pur garantendo le necessarie condizioni di sicurezza? Magari spalmando su più giorni o evitando comunque di mettere sempre un numero chiuso, limitandosi a farlo solo in caso di necessità? La sensazione è che nelle prosisme settimane ci sia un serrato confronto tra tutte le parti in causa: la società «Lucca Comics & Games» e l’amministrazione Tambellini, ad esempio. Il 2016 sarà infatti l’anno del cinquantenario della manifestazione: e fallire è vietato, così come perdere per strada, magari per scelte affrettate e sbagliate, altri paganti e visitatori.