Scusarsi non basta

Il commento del caposervizio della redazione di Lucca

Remo Santini

Remo Santini

Lucca, 26 giugno 2016 - Siamo nel 2016 o nel Medioevo? Partiamo da quello che è capitato a trenta future mamme all'ex ospedale Campo di Marte. Appuntamento alle 8,30 in vista del parto per parlare con l'anestesista (uno solo in servizio, ti pareva), e ovviamente chiamate una alla volta. Come avrete già letto, c'è chi ha atteso il proprio turno per lunghissime ore e ore, e qualcuna si è dovuta sdraiare perfino sul pavimento. Raffica di proteste, poi alla fine è stata aperta una stanza con delle sedie per permettere alle puerpere di riposare. Una situazione allucinante, da terzo mondo. L'Asl ha chiesto perdono, sostenendo che fino a quel giorno non erano stati segnalati particolari problemi, e che questa modalità organizzativa potrà essere rivalutata. E' l'ennesima dimostrazione dei tagli alla sanità, a cui va aggiunta la nuova denuncia dei sindacati, sul caso di infermieri che fanno anche tre turni di notte consecutivi. Non ci vuole certo uno scienziato per capire com'è ridotta la qualità dei servizi.

Cambiamo argomento, anche se la musica rimane sempre la stessa. Possibile che i lavori lungo le strade (anche quelli complicati) si continuino a fare di giorno, provocando caos e disagi? Ma, come ci riempiamo la bocca dicendo che viviamo in una società evoluta, e poi cadiamo negli stessi errori? L'ultimo esempio riguarda una delle arterie più pericolose della provincia, ovvero il viale Europa che attraversa Marlia e Lammari. Il Comune sta facendo interventi per realizzare marciapiedi, e altri piccoli interventi: perché non farli di notte? L'appalto costerebbe di più? Però sarebbero soldi spesi bene, perché si può tagliare senz'altro qualche altra spesa superflua. E a chi l'ha fatto notare all'amministrazione, la risposta è stata: "I lavori sono ben segnalati". Ma che c'entra? E' come domandare dove vai, e sentirsi rispondere son cipolle.

Infine, un'altra vicenda che non ci è piaciuta. L'amministratore delegato di Publiacqua, che si è dimesso per il disastro sui Lungarni a Firenze (per uno squarcio provocato dalla perdita di tubi) è stato inserito nel Cda di Geal, l'azienda lucchese che gestisce il nostro acquedotto. "E' stato nominato dalla componente privata, che ha potere di designare membri", ha risposto il presidente Sensi. Beh, lo sapevamo anche noi questo. Ma da qui a dire che si tratta di una buona cosa, ce ne corre. Sanità, lavori pubblici o nomine: gli episodi che ho raccontato oggi, sono uniti da un unico denominatore, chiedere scusa (o comunque trovare sempre una giustificazione più o meno maldestra) non basta più. I cittadini chiedono che si volti pagina.

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