Brennero, aperto il cantiere e svuotata la diga Enel

Al lavoro i tecnici di «Varia costruzioni», in attesa del progetto esecutivo. Il fiume mangia la strada Traffico, apertura parziale della strada a Ferragosto

Lavori al via

Lavori al via

Lucca, 31 luglio 2014 - Si lavora, da ieri mattina, sulla strada statale del Brennero nel punto del cedimento avvenuto giovedì scorso. L’Anas ha affidato in somma urgenza a «Varia costruzioni», impresa che opera nel settore degli appalti pubblici con particolare specializzazione nel campo delle costruzioni stradali e delle opere idrauliche, l’intervento di ricostruzione del tratto che è «scivolato» nel fiume. Sul posto ieri sono arrivati alcuni tecnici della Regione e i geologi dell’Autorità di bacino del Serchio. Il primo intervento è stato la rimozione del guardrail rimasto sospeso e quindi l’inizio dello scavo per creare una rampa che consenta ai mezzi di poter operare nella successiva fase del cantiere. Nel frattempo l’ingegnere Roberto Vallarino dello studio «Itec engineering srl» sta completando il progetto esecutivo che dovrebbe essere pronto già domani o, al più tardi, lunedì prossimo. Ad accoglierci nel cantiere è il geometra Nicola Venturini Varia, direttore tecnico della società «Varia costruzioni srl».  «Abbiamo preso visione del problema — spiega Nicola Venturini Varia — e naturalmente attendiamo di avere il progetto esecutivo per poter iniziare i lavori. L’erosione ha fatto cedere un tratto di strada di circa 20-25 metri». Concretamente saranno posizionati dei micropali, probabilmente da 165 o 180 millimetri di diametro, ma le caratteristiche devono essere indicate dall’ingegnere Roberto Vallarini che sta curando il progetto esecutivo. Questi micropali dovrebbero avere una lunghezza e dunque scendere a una profondità di 10 o 12 metri per agganciarsi allo strato di arenaria-macigno ed essere collocati a una distanza fra 50 e 100 centimetri l’uno dall’altro. Sarà quindi ricostruita in calcestruzzo la parete che sorregge la strada statale del Brennero. I tempi indicati già da martedì mattina: 20 giorni per la riapertura a senso unico alternato, due mesi per la completa riapertura dell’intera carreggiata, dovrebbero essere rispettati. Ci sono però due incognite. La prima è naturalmente quella delle condizioni meteo, che potrebbero rallentare le operazioni del cantiere, l’altra riguarda la realizzazione dei micropali, in un perioco come quello attuale che vede molte aziende chiuse per le ferie estive. «Varia costruzioni srl» ha un po’ di micropali nei propri magazzini e cantieri ma non è ancora chiaro se possono essere compatibili con quelli che saranno indicati dall’ingegnere Vallarino.  Intanto è stato concordato con Enel il parziale svuotamento del bacino formato dallo sbarramento di Borgo a Mozzano. Già questa mattina il livello dell’acqua dovrebbe essere più basso di 120 o 130 centimetri rispetto a quello di ieri. Una quota che consentirà, progressivamente, di iniziare la realizzazione della scogliera, a protezione della base del muro in pietra che sorregge la strada del Brennero. I geologi dell’Autorità di bacino del Serchio, presenti il professore Raffaello Nardi e i suoi collaboratori Nicola Del Seppia e Francesco Falaschi, hanno chiesto informazioni sulle procedure e hanno verificato lo stato della situazione. «Il cedimento — ha spiegato il professore Raffaello Nardi — riguarda un tratto della strada statale che venne alzato con un muro di sostegno e un riempimento di pietre e detriti quando venne costruita la diga sbarramento di Borgo a Mozzano».  Ormai da alcuni anni (almeno quattro gli eventi dal 2008) ci sono stati episodi di allagamento della strada del Brennero, proprio nel tratto delimitato dal guardrail e poi verso valle, fino al «Ponte del Diavolo». In varie riunioni in Prefettura (dicembre 2012 e novembre 2013) si è parlato dell’escavazione del letto del fiume, rimuovendo parte dei sedimenti che sono trasportati soprattutto dal torrente Lima e che hanno formato una penisola sul lato opposto al punto dove la strada del Brennero ha ceduto. La riprofilatura del fiume in questo tratto, che sembra trovare d’accordo anche l’Autorità di bacino del Serchio, consentirebbe di riportare il flussso dell’acqua sul lato opposto alla strada stradale, creando, proprio ai piedi della scarpata della SS12 una scogliera di protezione. Sul lato della provinciale Lodovica la formazione di arenaria macigno è ben visibile, fino al letto del fiume, ciò rappresenta una sicurezza. «Costringere» il Serchio a passare dunque sulla parte opposta alla strada del Brennero dovrebbe evitare ulteriori sorprese sul lato della strada del Brennero. La rimozione della «penisola» di sassi e sabbia che si vede proprio di fronte alla zona che ha ceduto potrebbe portare anche un po’ di soldi alle casse pubbliche, trattandosi di materiale utile per le costruzioni. Oggi pomeriggio a Palazzo Ducale ci sarà l’atteso doppio summit. Il primo convocato dal prefetto Giovanna Cagliostro alle 15,30; il secondo dall’assessore regionale Anna Rita Bramerini alle 17,30. L’auspicio è che si esca con proposte concrete per mettere in sicurezza una strada che è vitale non soltanto per Bagni di Lucca e la valle del torrente Lima ma anche per i collegamenti fra la Piana di Lucca e la Garfagnana, come si è dimostrato più volte in passato in caso di frane sulla provinciale Lodovica.