Biciclette spezzate, rotte e abbandonate: bisogna rimuoverle

La nostra battaglia, serve l'intervento del Comune

Alcune delle biciclette rotte e vandalizzate

Alcune delle biciclette rotte e vandalizzate

Lucca, 19 aprile 2015 - Lucca? Una città sempre più a dimensione di bicicletta. Anzi, a dimensione di rottami di biciclette. Ormai, quella di abbandonare vecchie bici, a volte solo tronconi di esse, è quasi una moda. Ovunque ci sia la possibilità di legare il velocipede e mollarlo lì. Per questo oggi parte la battaglia de La Nazione che chiede espressamente a chi di competenza di rimuovere le carcasse di bici abbandonate. Proprio così: abbandonate. Con la loro storia che finisce a quel punto con l’intrecciarsi con quella del monumento, della grata, della rastrelliera a cui viene legata. Telai arrugginiti, ruote sgonfiate o mancanti, interi pezzi asportati, cestini riempiti di rifiuti: lo spettacolo è a dir poco penoso. Come nel caso della zona della stazione dove i turisti, ma anche i lucchesi che, bene ricordarlo, hanno diritto tanto quanto se non di più a vedere una città decorosa, si devono confrontare ogni giorno con un ammasso di rottami di bici legate alle strutture delle pubblicità poste verso la sortita delle Mura. C’è di tutto: quasi un opera post moderna, non fosse solo frutto solo di sciatteria e maleducazione. E’ il benvenuto della città per chi esce dalla stazione. Del resto, l’accoglienza turistica della stazione è chiusa da anni, il totem informativo è a sua volta un oggetto privo di vita da tempo: ecco che allora Lucca offre come primo impatto la ferraglia sgangherata di chi ha abbandonato a tempo indeterminato una bici. Una vista, in qualche caso arricchita da un cestino divenuto contenitore di rifiuti, che si ripete in piazza della Magione, ironia della sorte sotto la sede della Sovrintendenza. Vittima dell’abbandono indiscriminato delle bici è il monumento a Carlo Angeloni. Stessa situazione in tantissime altre parti della città. Un spettacolo pessimo. L’ennesimo pugno nell’occhio di una città che giorno dopo giorno pare degradarsi senza che si pongano rimedi. Le stesse bici abbandonate sono oggetto di attenzioni solo periodicamente. Interventi spot, magari dopo l’ennesima segnalazione o quando cresce la protesta anche sugli organi di informazione. Di fatto le bici restano al loro posto per mesi. A rimuoverle sono gli operatori di «Sistema Ambiente», ma devono attendere una segnalazione dal Comune. Che arriva con calma. Con più urgenza, invece, fortunatamente, è stata rimossa una deiezione umana in corte della Neve. Ecco l’ultima frontiera del trash cafonesco: tirarsi giù i pantaloni e via libera. E’ accaduto nei giorni scorsi nella corte a due passi da via Fillungo, dove però lo sporcaccione non ha avuto occhio. Forse perché preso dall’impellenza dell’operazione. Tutta la sequenza è stata ripresa da una telecamera a circuito chiuso. Accortosi della telecamera, ha avuto la forza di provare a coprirsi con il cappuccio della felpa, sia pure in equilibrio precario.