Bennato in concerto al Ciocco di Barga

Sabato alle 21 con uno spettacolo dedicato ai temi sociali: "La passione della mia vita"

Edoardo Bennato

Edoardo Bennato

Lucca, 6 marzo 2015 - «Via dai luoghi comuni, verso luoghi eccezionali». È la promessa rock di Edoardo Bennato, che si esibirà al festival Unplugged d’autore nell’auditorium del Renaissance Tuscany Il Ciocco di Barga sabato 7 marzo alle 21 (biglietti su www.bookingshow.it oppure infoline 3425065342). E’ l’unica data toscana del tour. Ancora musicalmente in lutto per la scomparsa dell’amico Pino Daniele, Bennato si fa portavoce della sua napoletanità. «Lo stimavo molto. Andavo sempre a casa sua a Formia – spiega – Il mio rammarico? Che non sia andato in porto il progetto di un maxi concerto insieme allo stadio per l’addio al calcio di Fabio Cannavaro».

Bennato, la sua musica ha superato l’atmosfera arrivando quasi alla seconda stella a destra. Samantha Cristoforetti ha scelto "L’isola che non c’è" come sveglia...

«Vero, un onore per me. Una volta lassù, è difficile aver voglia di tornare alla routine della terra».

Anche quest’anno Sanremo ha consacrato un nuovo «big» della musica. Che ne pensa del Volo?

«Vede, non ho mai preso parte al Festival. Solo una volta sono salito sul palco dell’Ariston da ospite. Sanremo è un santo che non frequento. Il Volo? Un bel gruppo di ragazzi». Capitolo talent show contro la gavetta: è emergenza? «Non sono contrario ai talent, se danno una vera opportunità. Voglio dire, non si diventa star in così poco tempo, bisogna arrivare all’occasione giusta avendo già calcato palchi diversi: bar, locali...».

Ci parli del suo incontroscontro con il pianeta della musica...

«Ero un ragazzino. Vivevamo a Bagnoli, mia mamma diceva che l’ozio è il padre dei vizi e chiese alla signora del piano di sotto di trovarmi un maestro di inglese. Non ci riuscì, ma arrivò quello di musica. E presi in mano la chitarra».

Che fine hanno fatto oggi i testi di denuncia?

«Ogni epoca ha i suoi cantori. Forse oggi non sentiamo quell’esigenza. I giovani hanno tutti gli strumenti per scegliere, magari noi guardiamo a questo mondo della musica in modo nostalgico».

Al Ciocco un live unplugged. Anticipazioni? Di cosa parleremo?

«Naturalmente di temi sociali, il mondo che mi è caro da sempre. Senza retorica. L’obiettivo di chi fa musica è far pensare la gente».

Chi è oggi un Peter Pan, un gatto e una volpe?

«Il primo è tutti i giorni sui giornali, parla spesso sui social. E il gatto e la volpe senz’altro molti dei nostri politici in Parlamento».

Ha in mente un nuovo album?

«Sì, ma non solo. Anche una mostra di pittura che si intitolerà In cammino. E’ dedicata a tutti quei vucumprà che vendono le loro cose in spiaggia e che spesso hanno più dignità di chi li avvicina o di chi li scaccia. Da architetto amo l’arte e voglio condannare lo scempio ai tesori di Ninive da parte dell’Isis».