Attenti al cibo consumato. La stagione delle salmonelle

Sanità pubblica, segnalati 32 casi singoli ma anche un focolaio in casa

Medici in ospedale

Medici in ospedale

Lucca, 21 agosto 2014 - Il dipartimento della prevenzione dell’Azienda Usl intensifica le attività sia in ambito igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, sia sul fronte dell’igiene e sanità pubblica, dell’igiene degli alimenti e della nutrizione, senza tralasciare la sanità pubblica veterinaria e la medicina legale. Particolare attenzione, anche in questi mesi estivi, sul fronte delle tossinfezioni alimentari. Il report dell’ultimo anno evidenzia che il numero totale delle notifiche e delle inchieste epidemiologiche pervenute al servizio di igiene e sanità pubblica, relative ai casi singoli è stato esattamente di 100, di cui 78 nella Piana di Lucca e 22 nella Valle del Serchio. Quasi tutte le notifiche arrivano dai medici dei reparti ospedalieri: pediatria, malattie infettive e medicina interna; dunque il tasso di ospedalizzazione dei casi segnalati si avvicina al 100 per cento. Ci sono state segnalazioni di sospetti casi singoli a cui è seguito l’intervento del micologo ma l’inchiesta epidemiologica ha escluso l’ingestione di funghi non commestibili. «In tutti i casi singoli l’inchiesta epidemiologica — spiegano al Dipartimento della prevenzione — pur essendo effettuata immediatamente dopo l’arrivo della notifica/segnalazione non ha consentito di individuare con certezza l’alimento responsabile della tossinfezione alimentare». Nel dettaglio dei singoli casi indagati nell’ultimo anno ci sono quale agente eziologico: salmonelle non tifoidee in 32 casi su 100; campylobacter jejuni 6 casi, escherichia coli 1, listeria m. 3, aeromonas spp 2, brucella 1, adenovirus 6, rotavirus 15, norovirus 26, epatite a 4 casi, istamina 1, funghi 2 e anisakis 1 caso. Non mancano poi i focolai epidemici. Se ne sono contati 7 di cui 3 in ambiente domestico e 4 a seguito di un pasto consumato in esercizi pubblici che sono stati poi oggetto di controllo ufficiale. Fra questi anche due casi di epatite A, a seguito di ingestione di frutti di bosco surgelati acquistati in provincia di Grosseto e utilizzati crudi sul gelato. Questo fatto epidemico che ha colpito due persone ricoverate all’ospedale di Lucca appartiene a un focolaio più ampio, legato al consumo di confezioni di frutti di bosco appartenenti allo stesso lotto. Altre notifiche di focolaio hanno riguardato: due persone con sindrome sgombroide per istamina in tonno sospetto; due casi legati al consumo di pizza ai funghi e speck in un locale pubblico; due casi legati al consumo di risotto ai funghi a casa; quattro casi confermati e uno sospetto per salmonella che potrebbe essere entrata da un «tiramisù» casalingo.