L'Asl manda a casa ben 58 dipendenti?

"Non si parla più di riorganizzazione, ma di tagli definitivi"

Medici in ospedale (foto Alcide)

Medici in ospedale (foto Alcide)

Lucca, 24 aprile 2015 - Mano alle forbici. L’Asl manda a casa, forzosamente, ben 58 dipendenti. L’annuncio è arrivato nell’ultima riunione tra vertici aziendali e organizzazioni sindacali. «Entro la fine anno l’Asl di Lucca dovrà privarsi di 58 persone per i cosiddetti esuberi. E’ notizia di questi giorni che all’ospedale “San Luca” mancano circa 100 posti letto piu altri 100 sul territorio. Posti letto chiusi e non attivati per la mancanza di personale. Per questo motivo risulta incomprensibile – commenta un dipendente – la decisione di disfarsi di personale mentre bisognerebbe invece assumere per aprire letti e dare risposte ai cittadini. Attualmente l’assistenza post ricovero è garantita solo dalla famiglia. Imbarazzante è il silenzio delle istituzioni preposte alla tutela della salute dei cittadini in primis sindaci, politici e forze sociali». I dipendenti in esubero appartengono un po’ a tutte le categorie del comparto sanitaria e di quello amministrativo.

Si tratta di chi aveva maturato i requisiti per andare in pensione prima della riforma Fornero. Lavoratori che ora rischiano di perdere alcuni anni di contributi. Inevitabile il malumore che serpeggia nelle varie sedi dell’Asl, soprattutto tra coloro che si oppongono a questo taglio. Franco Picone, coordinatore del sindacato Usb Lucca e membro della Rsu dell’Asl, non lo manda a dire. Usa anzi parole di fuoco. «Allo scadere del mandato dei direttori generali, le trattative hanno mostrato la drammaticità del momento. Fino all’anno scorso si poteva ancora parlare di dotazioni organiche. Fino all’anno scorso le amministrazioni tentavano, in modo limitato, del tutto insufficiente, a rispondere alla drammatica carenza di personale che costringe i lavoratori della sanità a turni impossibili e rientri massacranti. Quest’anno niente. Ormai non si riescono a garantire i contingenti minimi di personale nei reparti e allora c’è solo una soluzione. Chiuderli. L’ultima drammatica sessione di trattativa all’Asl – prosegue Picone – ha visto in più momenti la sollevazione della parte sindacale, tutta. Di fronte allo sgomento dell’intera amministrazione».

«Su tutto questo la tegola degli esuberi. Un meccanismo perverso – riprende il rappresentante sindacale di Usb Lucca – per cui si mandano in pensione coloro che avevano i requisiti ante-Fornero e si cancellano dalle piante organiche. Significa che quei profili non saranno riassunti mai più. Non avevamo capito, nonostante i mille segnali, che queste scelte scellerate si sarebbero tradotte in una aggressione violenta e quotidiana alla vita, alla salute fisica e psichica dei lavoratori della sanità pubblica a completamento di anni e anni senza contratti e anni e anni con le serenate brunettiane sul dipendente pubblico fannullone». «SI PUO’ ragionare su tutto ma non su un’equazione matematica. Per dare assistenza ci vuole il personale. I numeri sono conosciuti come la farsa dei posti letto che calano irrimediabilmente ogni giorno. Senza personale l’ospedale chiude e il “San Luca” – conclude Picone – mostra il bluff che ha sottratto ai lucchesi, tutti, una cosa preziosa come l’assistenza sanitaria in questi tempi di crisi. Chiunque può scenda in campo subito contro questo furto».

P.Man.