Arrestato nomade "specialista" dei furti in villa

Con la banda rubò oro, gioielli e contanti per 120mila euro smurando la cassaforte. Fondamentale la prova del Dna. Nel mirino il campo rom di Maggiano

Glaudi Monali

Glaudi Monali

Lucca, 3 marzo 2015 - Arrestato uno degli autori del clamoroso furto messo a segno nell'agosto del 2013 da un manipolo composto da tre soggetti entrato nella villa di proprietà di Luca Marianetti, a Capannori nella frazione Badia di Cantignano, rompendo la rete di recinzione del giardino, forzando due porte dell’abitazione e infine smurando una cassaforte dal peso di 10 quintali. L'avevano caricata su un fuoristrada - anch’esso di proprietà di Marianetti - a bordo del quale i ladri hanno fatto perdere le tracce. Questo dopo aver danneggiato l’impianto di registrazione per la videosorveglianza dell’area. Il valore dei beni asportati (monili in oro, orologi da collezione e denaro contante) era stato stimato in oltre 120mila euro. I filmati registrati dall’impianto di video sorveglianza hanno permesso di appurare che gli autori del furto erano in tre, travisati da passamontagna e con i guanti calzati; un capillare sopralluogo effettuato sulla scena del crimine ha consentito poi di rinvenire tracce biologiche sicuramente riconducibili ai malfattori, che, debitamente repertate venivano inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma per gli accertamenti tecnici del caso e che restituivano, a stesso arco orario in cui è stato perpetrato il furto, era stata notata un’autovettura sospetta con a bordo una persona, nascosta tra i cespugli a poca distanza dal terreno circostante la villa depredata. A seguito delle analisi, è emerso un unico profilo genetico non ancora censito nella Banca Dati del DNA. I conseguenti accertamenti hanno consentito di ricondurre tale automezzo a personaggi gravitanti nel campo nomadi di Maggiano, e in particolare a Monali Glaudi, nato a Lucca il 9 giugno 1976, soggetto già noto per reati contro il patrimonio

Le investigazioni condotte successivamente, mediante l’effettuazione di servizi di pedinamento e di idonee attività tecniche, hanno permesso di accertare il coinvolgimento dell'uomo in ulteriori furti perpetrati nel territorio del compitese, nel corso dei quali i ladri avevano fatto nuovamente ricorso all’autovettura già segnalata. Pertanto venivano eseguite alcune perquisizioni domiciliari a carico di vari appartenenti al campo nomadi in disamina, a seguito delle quali venivano rinvenuti televisori, telefoni e computer risultati a loro volta oggetto di furti avvenuti nella provincia di Lucca nel corso del 2014, che venivano pertanto restituiti ai legittimi proprietari; nello specifico, presso l’abitazione dell'uomo venivano sequestrati un paio di passamontagna e dei guanti che apparivano compatibili con quelli calzati dagli autori del furto in villa, nonché due radio ricetrasmittenti che potevano essere state utilizzate per le comunicazioni tra il palo a bordo dell’autovettura ed i restanti componenti del gruppo. Nella circostanza, stanti i numerosi indizi raccolti a carico di Glaudi,i  militari hanno inviato un campione biologico di quest’ultimo al Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma affinché venisse comparato con quello rinvenuto nella villa del Marianetti. Tale comparazione permetteva infine di acquisire che i due profili genetici risultavano perfettamente sovrapponibili e che dunque le tracce repertate nell’abitazione fossero da attribuire proprio a Glaudi senza dubbio. Il gip dl tribunale di Lucca ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Monali Glaudi, eseguita nel pomeriggio di ieri.