Anthea, 20 dipendenti licenziati e in mobilità

Siglato l'accordo a Palazzo Ducale coi rappresentanti della società

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

Lucca, 25 febbraio 2015 - E’ stato siglato oggi a Palazzo Ducale, l’accordo per la messa in mobilità di 12 operai e 8 impiegati della ditta “Anthea” (impresa con sede sulla via del Brennero a Lucca che si occupa di smaltimento e bonifica dell’amianto) la cui vertenza si protraeva da diverse settimane dopo la crisi apertasi a causa della forte esposizione sia nei confronti degli istituti di credito che dei fornitori, oltre che coi lavoratori stessi. Dei 29 dipendenti che erano in forza fino a poco tempo fa alcuni si sono dimessi volontariamente nei giorni scorsi. A siglare l’intesa sulla mobilità dei dipendenti sono stati i rappresentanti della società insieme con gli amministratori della Provincia di Lucca Francesco Bambini (assessore allo sviluppo economico) e Mario Regoli (assessore alle politiche del lavoro), di Lorena Suffredini (Associazione Industriali) dei sindacalisti Giovanni Ferrari e Alessia Gambassi (Fillea-Cgil), della liquidatrice in rappresentanza dell’azienda Paola Vannini e di tutti i lavoratori ancora in forza all’azienda. Oggi, quindi, contestualmente all’apertura della procedura di mobilità per ulteriori 6 lavoratori (per gli altri era già stata aperta nelle settimane scorse) è stata consegnata la lettera di licenziamento da parte dell’azienda a tutti i 20 dipendenti rimasti consentendo loro di poter usufruire degli ammortizzatori sociali e dei benefici di legge in caso di una ricollocazione lavorativa. “L’eventualità che era stata prospettata dalle organizzazioni sindacali fin dai primi incontri in Provincia e in Prefettura – spiegano gli amministratori di Palazzo Ducale – alla fine si è rivelata la conclusione più logica di una situazione molto difficile da risolvere viste le condizioni economiche e le pendenze della società che è stata messa in liquidazione e per la quale sono state presentate da parte dei dipendenti istanze di fallimento. Sembra tramontare, a questo punto, l’ipotesi di un concordato che pure era stata avanzata dai rappresentanti dell’azienda, tenendo conto che il Tribunale ha fissato l’udienza per discutere della situazione e delle istanze che sono pervenute per il 25 marzo”. Bambini e Regoli aggiungono: “Ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale – concludono -: ossia in presenza di una crisi aziendale, come istituzione, sindacati e lavoratori, ci siamo trovati a rivendicare il licenziamento dei dipendenti stessi. D’altra parte l’azienda si presentava senza prospettive concrete e si registravano mesi di ritardo nel pagamento degli stipendi, il licenziamento e la messa in mobilità assicurano un corrispettivo economico, seppur ridotto, nonché agevolazioni per essere riassunti.