Lucca, 2 febbraio 2015 - La protesta per le antenne Telecom e Wind che stanno sorgendo in via Fonda a Sant’Alessio, nel paese del sindaco Tambellini, monta sempre più. Sabato sera (assenti annunciati il sindaco ed esponenti di giunta) una sessantina di abitanti si sono incontrati per esaminare la situazione e proporre soluzioni. Il tutto dopo che dall’incontro tra l’assessore comunale Raspini e i rappresentanti della Telecom era uscita la chiara intenzione dell’azienda di tirare a diritto e innalzare la mega antenna da 39 metri a pochi passi da un gruppo numerose di case e solo qualcuno in più dalla scuola del paese. Gli abitanti non intendono passare sopra quello che ritengono, nella migliore delle ipotesi, un grave errore amministrativo del Comune.
"Stentiamo a credere che il sindaco non ne sapesse nulla», è solo una delle affermazioni scandite a più riprese durante l’affollata assemblea. «Quando ha voluto, basti pensare a come ha trattato quei ragazzi che avevano occupato le Madonne Bianche, si è saputo muovere», il commento di una abitante. Volti delusi, probabilmente tra essi molti elettori dell’attuale sindaco, ma è forte la volontà di andare avanti e chiedere che il Comune provi, seriamente, a avviare una trattativa con il gestore. E, mentre è partita una raccolta di firme da indirizzare al sindaco e in attesa dell’incontro che domani una delegazione avrà con l’assessore Raspini, riprende quota l’idea di bloccare l’accesso al cantiere. Duri gli interventi dei rappresentanti delle associazioni, a partire da quello di Fabio Lucchesi di «Ambiente e futuro» che ha chiesto le dimissioni dell’assessore Pierotti.
«La zona preferenziale a S.Alessio sarebbe al cimitero – ha spiegato – se non sta bene quel sito il gestore può chiedere un altro sito, ma deve giustificarlo. L’amministrazione doveva pretendere uno studio tecnico a suffragio di questa richiesta: non è stato fatto. Un grave errore dell’allora assessore all’ambiente Pierotti. E poi l’antenna avrebbe dovuto avere il parere del consiglio comunale. E’ una situazione difficile da sanare, ma si deve provare a salvare il salvabile: serve una grande mobilitazione popolare per smontare gli errori fatti dal Comune e del sindaco Tambellini che deve rispondere di quanto ha fatto. Se ha sbagliato, la Pierotti deve andare a casa: ha sbagliato sulla pelle della gente». Un parere condiviso da Michele Urbano di Legambiente. «In consiglio comunale la pratica – ribadisce – è slittata con la motivazione di presentare un ordine del giorno sul piano della telefonia, cosa che non è mai avvenuta. Grave errore. E grave errore non aver chiesto la soluzione alternativa alla Telecom, l’osservatorio si era espresso negativamente perché non era un un sito preferenziale».