Giovedì 18 Aprile 2024

S.Alessio ribadisce il "no" all'antenna per cellulari

Assemblea di protesta per il traliccio che sta sorgendo in via Fonda. C'è chi vuole bloccare il cantiere

«BUFERA» L’assemblea  di sabato sera  a S.Alessio contro la nuova antenna vicino alle case

«BUFERA» L’assemblea di sabato sera a S.Alessio contro la nuova antenna vicino alle case

Lucca, 2 febbraio 2015 - La protesta per le antenne Telecom e Wind che stanno sorgendo in via Fonda a Sant’Alessio, nel paese del sindaco Tambellini, monta sempre più. Sabato sera (assenti annunciati il sindaco ed esponenti di giunta) una sessantina di abitanti si sono incontrati per esaminare la situazione e proporre soluzioni. Il tutto dopo che dall’incontro tra l’assessore comunale Raspini e i rappresentanti della Telecom era uscita la chiara intenzione dell’azienda di tirare a diritto e innalzare la mega antenna da 39 metri a pochi passi da un gruppo numerose di case e solo qualcuno in più dalla scuola del paese. Gli abitanti non intendono passare sopra quello che ritengono, nella migliore delle ipotesi, un grave errore amministrativo del Comune.

"Stentiamo a credere che il sindaco non ne sapesse nulla», è solo una delle affermazioni scandite a più riprese durante l’affollata assemblea. «Quando ha voluto, basti pensare a come ha trattato quei ragazzi che avevano occupato le Madonne Bianche, si è saputo muovere», il commento di una abitante. Volti delusi, probabilmente tra essi molti elettori dell’attuale sindaco, ma è forte la volontà di andare avanti e chiedere che il Comune provi, seriamente, a avviare una trattativa con il gestore. E, mentre è partita una raccolta di firme da indirizzare al sindaco e in attesa dell’incontro che domani una delegazione avrà con l’assessore Raspini, riprende quota l’idea di bloccare l’accesso al cantiere. Duri gli interventi dei rappresentanti delle associazioni, a partire da quello di Fabio Lucchesi di «Ambiente e futuro» che ha chiesto le dimissioni dell’assessore Pierotti.

«La zona preferenziale a S.Alessio sarebbe al cimitero – ha spiegato – se non sta bene quel sito il gestore può chiedere un altro sito, ma deve giustificarlo. L’amministrazione doveva pretendere uno studio tecnico a suffragio di questa richiesta: non è stato fatto. Un grave errore dell’allora assessore all’ambiente Pierotti. E poi l’antenna avrebbe dovuto avere il parere del consiglio comunale. E’ una situazione difficile da sanare, ma si deve provare a salvare il salvabile: serve una grande mobilitazione popolare per smontare gli errori fatti dal Comune e del sindaco Tambellini che deve rispondere di quanto ha fatto. Se ha sbagliato, la Pierotti deve andare a casa: ha sbagliato sulla pelle della gente». Un parere condiviso da Michele Urbano di Legambiente. «In consiglio comunale la pratica – ribadisce – è slittata con la motivazione di presentare un ordine del giorno sul piano della telefonia, cosa che non è mai avvenuta. Grave errore. E grave errore non aver chiesto la soluzione alternativa alla Telecom, l’osservatorio si era espresso negativamente perché non era un un sito preferenziale».