Ambulanti, da trenta anni ogni cambiamento è stato segnato da scontri e divisioni / SONDAGGIO

Da via Fillungo a via Bacchettoni, poi lo stadio e il ritorno in centro VOTA IL SONDAGGIO

Mercato ambulante (foto Alcide)

Mercato ambulante (foto Alcide)

Lucca, 2 ottobre 2015 - C’è un «filo rosso», di nettissima opposizione, che lega ogni cambiamento della sede del mercato degli ambulanti. Un fenomeno che ha radici molto datate. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso, quando venne abbandonata la sede di piazza Anfiteatro e di via Fillungo. Anche all’epoca, con protagonisti altri rappresentanti sindacali di categoria ci furono barricate e timori. Il trasferimento in via dei Bacchettoni era visto come l’infermo, come la fine del mercato bisettimanale, come il fallimento per molti degli operatori. Stesse scene e praticamente stesse parole quando fu necessario lasciare via dei Bacchettoni per trasferirsi allo stadio di Porta Elisa (primo giorno di mercato fuori dalle Mura il 19 settembre 2003). L’«esilio» dal centro storico andò avanti per circa 4 anni e mezzo e soltanto il 27 febbraio 2008 i banchi tornarono in via dei Bacchettoni, dove nel frattempo era stato realizzato il parcheggio interrato nell’ex Caserma Mazzini.

Ma se c’erano state fortissime opposizioni per il trasferimento allo stadio altrettanto avvenne quando scattò l’ora di ritornare in via dei Bacchettoni. Le assemblee degli ambulanti dagli ultimi mesi del 2007 furono eloquenti di una volontà di chiusura netta rispetto all’ipotesi di lasciare il «Porta Elisa». Nel tempo un po’ tutti gli assessori comunali che si sono dovuti misurare con scenari di cambiamento del mercato del mercoledì e del sabato sono finiti nel mirino degli ambulanti, quantomeno della parte degli operatori contraria al cambiamento. Avvenne così per l’assessore Luigi Bertani quando venne deciso di trasferire i banchi allo stadio e capitò altrettanto all’assessore Filippo Candelise quando si tornò nel centro storico. Ma non si limita al solo mercato bisettimanale l’opposizione al cambiamento.

Anche i tradizionali mercati cittadini del «Settembre lucchese», di «Natale» e, più recentemente, anche di «Pasqua» hanno fatto registrare nel tempo opposizioni e chiusure nettissime. La «ferita» del trasferimento del mercato da piazza San Michele a piazza Napoleone (prima edizione nel dicembre 2011) non è ancora rimarginata e anche in questi giorni, all’indomani della chiusura del mercato del «Settembre lucchese», tra gli operatori c’è un alternanza di paure e di speranze. C’è chi vorrebbe tornare in piazza San Michele dal dicembre prossimo e chi, a distanza di quattro anni, si è ormai abituato alla nuova location. Sulle paure, sulle rabbie ma anche sulle speranze che, tempo per tempo, hanno determinato e stanno determinando la posizione degli ambulanti sembrano pesare anche i loro rappresentanti sindacali, che talvolta sono stati scavalcati da assemblee molto animate, anche con cambiamenti repentini da un’associazione di categoria all’altra da parte degli operatori, fino a costituirne di nuove quando è stato ritenuto utile o necessario.

Paolo Mandoli