"Ha un'amante": post su Facebook finisce in tribunale, condannato un lucchese

Per l'uomo, che aveva affidato al social la sua 'chiacchiera da bar', pena di otto mesi e condanna a risarcire l'offeso con 10mila euro

Facebook

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Lucca, 24 novembre 2015 - Occhio a diffondere voci incontrollate e diffamatorie su Facebook, pensando di poter sparare chiacchiere da bar. Dietro l’angolo c’è il rischio di una condanna penale. Mano pesante del Tribunale di Lucca, nella persona del giudice Simone Silvestri, che ha condannato un utente Facebook lucchese per diffamazione aggravata: gli ha inflitto una pena di 8 mesi di reclusione e 1000 euro di multa, oltre al risarcimento di 10.000 euro in favore della persona offesa. I fatti oggetto della vicenda giudiziaria approdata ora alla sentenza di primo grado risalgono al novembre 2012, quando l’allora consigliere comunale di un Comune garfagnino fu tacciato da un compaesano di aver avuto una relazione extraconiugale.

Una chiacchiera diffusa appunto tramite Facebook e che proprio grazie alla potenza del «social» rimbalzò di bocca in bocca rapidamente. La notizia, peraltro rivelatasi fasulla, fece talmente eco nella piccola comunità che spinse persino il consigliere comunale a presentare le proprie le dimissioni, sebbene poi rifiutate, dalla carica istituzionale. All'esito dell’istruttoria dibattimentale, il Tribunale di Lucca, accogliendo le richieste dell’avvocato Sara Romani, difensore della persona offesa, ha quindi condannato l’imputato alla pena di 8 mesi di reclusione, subordinando la sospensione della pena all’effettivo risarcimento dei danni. Insomma, se il diffamatore non dovesse provvedere nei termini previsti dal giudice al risarcimento di 10.000 euro in favore della persona offesa, per lui si aprirebbero le porte del carcere. Insomma, prima di scrivere frasi ingiuriose sui social network, meglio fermarsi un attimo a riflettere.