Bimbo morto soffocato: 3 medici a giudizio / VIDEO

Processo il 7 luglio per la tragedia del piccolo Alessandro Favilla. Prosciolto un quarto pediatra IL VIDEO CHOC

Alessandro Favilla

Alessandro Favilla

Lucca, 2 febbraio 2016 -  Svolta nella lunga e intricata vicenda giudiziaria relativa alla tragica fine di Alessandro Favilla, il bimbo di dieci anni morto soffocato davanti ai genitori il 25 ottobre 2012, nell’abitazione di via Orzali.  Il gup Silvia Mugnaini, al termine dell'udienza preliminare, ha deciso il rinvio a giudizio di 3 medici: una pediatra dell’ospedale di Lucca, Elisabetta Spadoni, più il pediatra di guardia medica Graziano Vierucci e il pediatra di famiglia Giuseppe Fontana. Sentenza di non luogo a procedere, invece per il pediatra Marco Montesanti, all'epoca in servizio al "Campo di Marte", ritenuto estraneo alle accuse.  Il pm aveva chiesto il proscioglimento per tutti e quattro gli imputati.   Per i tre pediatri, il giudice ha stabilito il rinvio a giudizio per concorso in omicidio colposo aggravato da colpa medica: il processo inizierà il 7 luglio davanti al giudice monocratico Stefano Billet. La morte del piccolo Alessandro fu causata da una crisi respiratoria dovuta a stenosi tracheale e al catarro di cui erano pieni i polmoni, situazione che secondo l'accusa non fu valutata in tempo, nonostante le richieste dei genitori.  La dottoressa Spadoni (difesa dall’avvocato Lodovica Giorgi), da parte sua, ha dichiarato in aula di non aver mai visitato il bambino, ma di avergli solo presctitto dell’aerosol. Nelle valutazioni del giudice ha pesato comunque anche il famoso video in cui si vede Alessandro che parla a scuola il 19 ottobre 2012, pochi giorni prima del decesso, con evidenti difficoltà respiratorie.

"Finalmente  – commentano i genitori Alessia e Emanuele Favilla – si fa un passo concreto verso la giustizia. Noi la aspettiamo con fiducia da quasi tre anni e mezzo.  Potevamo arrivarci prima, sicuramente, ma quello che conta è che si faccia chiarezza su eventuali responsabilità. Lo dobbiamo ad Alessandro, ad un bambino innocente, che non è morto per una semplice fatalità...». A questo rinvio a giudizio si è giunti con un iter molto travagliato. Nel marzo scorso, infatti, si era tenuta un’udienza davanti a un altro gip, il dottor Giuseppe Pezzuti, in cui si era discussa la richiesta di archivazione presentata dalla Procura per tutti gli 8 medici indagati. Il gip Pezzuti aveva disposto 4 archiviazioni e 4 imputazioni coatte («entro 10 giorni») per concorso in omicidio colposo aggravato da colpa medica. Il pm Fabio Origlio, recependo la decisione del gip, aveva firmato il documento con cui si formula il capo di imputazione. Poi altre tre udienze davanti a un altro gup prima di arrivare a questa decisione. La parola ora passa al giudice monocratico.