Bimbo morto soffocato: dal giudice quattro medici

La Procura ha firmato la richiesta di imputazione coatta ordinata dal gip sul caso di Alessandro Favilla / BIMBO MORTO: IL GIP ARCHIVIA PER QUATTRO MEDICI, ALTRI QUATTRO A PROCESSO / IL VIDEO CHOC

Alessandro-favilla-Lucca

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Lucca, 8 aprile 2015 - Nuovo passo avanti nell’ambito della complessa vicenda giudiziaria relativa alla tragica fine di Alessandro Favilla, il bimbo di dieci anni morto soffocato davanti ai genitori il 25 ottobre 2012. Nell’udienza in cui si discuteva la richiesta di archivazione presentata dalla Procura per gli otto medici indagati, il gip Giuseppe Pezzuti aveva disposto 4 archiviazioni e 4 imputazioni coatte (“entro 10 giorni”) per concorso in omicidio colposo aggravato da colpa medica. Ora il pm Fabio Origlio, recependo la decisione del gip, ha firmato il documento con cui si formula il capo di imputazione nei confronti di due pediatri all’epoca in servizio all’ospedale di Lucca, Marco Montesanti (ora lavora a Pontedera) ed Elisabetta Spadoni, più il pediatra di guardia medica Graziano Vierucci e il pediatra di famiglia Giuseppe Fontana. Gli atti sono stati dunque trasmessi all’ufficio del gip perché nomini un altro giudice (il dottor Pezzuti è diventato per legge incompatibile in questa fase) e si possa quindi procedere con un’udienza preliminare.

Si profilano dunque vari possibili scenari. In sede di udienza preliminare il nuovo gup potrebbe valutare diversamente le carte, archiviando a sua volta una o più posizioni, oppure decidere per il rinvio a giudizio di tutti e 4 gli imputati. Sempre che non arrivino invece richieste di riti alternativi da parte dei quattro medici, richieste di patteggiamenti o riti abbreviati. Scelte che al momento la difesa, affidata all’avvocato Francesca Lenzi, non ha ancora preso. Siamo comunque vicini finalmente a uno snodo cruciale per fare piena luce su un caso che ha turbato profondamente l’opinione pubblica e sul quale è opportuno fare chiarezza, stabilendo, se ci sono, eventuali responsabilità di tipo penale.

E’ la verità processuale che inseguono da due anni e mezzo i genitori Emanuele e Alessia Favilla, assistiti dall’avvocato Enrico Marzaduri, che si sono avvalsi della consulenza tecnica firmata dal pneumologo Roberto Da Porto. Una tesi accusatoria recepita nella sostanza dal gip Pezzuti e ora ribadita nella richiesta formale (peraltro obbligata) inoltrata dal pm Origlio. In sostanza, si ipotizza che il piccolo Alessandro non sia stato seguito a dovere dai medici, nonostante i ripetuti accessi al pronto soccorso dell’allora Campo di Marte, con i genitori che chiedevano di valutare bene le condizioni del bimbo. «Non fu disposto il ricovero e non si indussero ad effettuare approfondimenti diagnostici che nel caso erano doverosi». In sede di udienza preliminare sarà anche pronta una nuova perizia di parte civile, firmata dal professor Gian Aristide Norelli, docente dell'Università di Firenze e direttore della Medicina legale all'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi.