Lucca, 11 agosto 2007 - Poteva essere una tragedia, ma la sua freddezza e prontezza di riflessi ha permesso di portare tutti in salvo. Lui è un lucchese doc. E’ il comandante della nave veloce Sardinia Express a bordo della quale, nella notte tra mercoledì e giovedì, è scoppiato un incendio che ha messo a repentaglio la vita dei 214 passeggeri imbarcati a Golfo Aranci e diretti a Livorno. Il comandante-eroe si chiama Guido Pergola: abita nel centro storico di Lucca, ha quaranta anni, è sposato e ha due figli. Il Capitano di Lungo Corso è ufficiale di marina mercantile dal 1990, è stato promosso primo ufficiale della compagnia per cui lavora nel 2001 ed è fino ad oggi, il comandante più giovane della Corsica Sardinia Ferries. Ancora bloccato a Bastia, in Corsica, per gli accertamenti di routine delle autorità locali, lo abbiamo raggiunto telefonicamente.

 

Comandante Pergola, ci può raccontare come è andata?
«Avevamo a bordo una squadra di tecnici MTU, per la riparazione di un motore in avaria. Proprio uno di loro ha dato l’allarme perché aveva sentito forte odore di nafta provenire dal locale macchine. Ho immediatamente ordinato all’ufficiale macchine un controllo. Lui stesso si è accorto che il motore sinistro stava andando a fuoco a causa, probabilmente della rottura di un tubo della nafta. Ho immediatamente attivate le procedure necessarie isolando la sala del motore in fuoco. E’ stato svegliato il personale e nel frattempo il fumo aveva invaso la nave. Quindi l’evacuazione dei passeggeri che sono stati tutti accompagnati sul ponte esterno ed è partito il may-day. A questo punto nella sala in fiamme è stato aperto l’impianto antincendio. Momenti di grande paura per tutti noi, ma sangue freddo e determinazione hanno evitato che la situazione potesse precipitare».

 

Il momento più difficile?
«Sono state ore di grande tensione. C’è stata preoccupazione per un infartuato che avevamo a bordo, ma grazie all’intervento degli elicotteri di soccorso francesi, è stato trasportato a Bastia e tutto si è risolto bene».
Essere riusciti a circoscrivere l’incendio, tranquillizzare i passeggeri e portarli tutti in salvo è stata sicuramente una grande azione.
«Non mi piace esagerare, ma devo dire che la nostra compagnia ci fa lavorare molto su questo tipo di emergenze. Dobbiamo essere pronti ad eventi di questo genere. Devo ringraziare tutto l’equipaggio ai miei ordine, ha reagito con grande risoluzione senza mai farsi prendere dal panico. E questo ha trasmesso una grande tranquillità, per quanto si può stare tranquilli in una situazione del genere, anche ai passeggeri. L’applauso che abbiamo ricevuto dalle persone a bordo, al nostro arrivo a Bastia alle 18.30 di giovedì, è stato liberatorio e gratificante».

 

Cosa si pensa in questi momenti così drammatici?
«Non c’è molto tempo per pensare ad altro che alla situazione contingente del momento. Il primo pensiero va alle persone che viaggiano sulla tua nave e si affidano a te. Il primo pensiero e portare in salvo tutti i passeggeri. Poi naturalmente il pensiero corre a casa, a Lucca, ai miei figli Rebecca e Michele a mia moglie Lisa, ai miei familiari. Pensi che tutto potrebbe finire da un momento all’altro».
Chi vuole ringraziare?
«Voglio ringraziare tutto l’equipaggio per come si è comportato e il mio amico e collega Gilberto Costanzo, comandante della Mega Express Three, che ci è subito venuto in soccorso traghettandoci poi vicino al porto di Bastia, dove siamo stati presi in consegna dalle autorità portuali francesi».