Venezia superfavorito: vuole «trittico» e record

Il «Cavallino Rosso» è l’armo da battere dopo aver vinto tutte le gare della stagione. Oggi il sorteggio delle boe

Il «missile» rossobianco del Venezia (Foto Novi)

Il «missile» rossobianco del Venezia (Foto Novi)

Livorno, 4 luglio 2015 - L’uyltima tappa all’interno delle cantine del Palio Marinaro ci porta nella più vincente di tutti i tempi: il Venezia. Reduce da due «trittici» consecutivi (Coppa Risiatori, Coppa Barontini e Palio Marinaro), i rossobianchi hanno la grande opportunità di entrare nella storia conquistando anche il terzo: nessuno ci è mai riuscito... Oggi, intanto, alle 17 nella sala del consiglio comunale sarà effettuato il sorteggio delle boe, momento molto atteso da tutti i vogatori.

Dieci remi - O lo ami, o lo odi. Il Venezia è la Juventus dei gozzi. Con la differenza che la speranza dei bianconeri di conquistare il Triplete è svanita in finale di Champion’s con il Barcellona, mentre di Trittici il Cavallino Rosso ne ha già vinti 2 di fila e domenica molto probabilmente arriverà anche il terzo. «Dal 2009 – spiega lo storico cantiniere Emiliano Fanelli – abbiamo perso solo 4 gare, due Barontini vinte dal Borgo e due Pali andati all’Ovosodo. Gli altri anni ero in ansia, stavolta sono tranquillo. Vinceremo di nuovo noi». Dunque dopo lo splendido Trittico del 2013 e la conferma della stagione passata, nel 2015 i rossobianchi abbandonano la scaramanzia e si presentano alla gara più importante con la consapevolezza di essere i più forti e di poter calare il tris d’assi. «In questi giorni mi diverto ad andare sulla Terrazza Mascagni per vedere i tempi delle simulazioni del Palio. E non ho visto nessuno in grado di batterci. Mi ha fermato un signore di Cadimare, vicino La Spezia, era un intenditore di gozzi e ci siamo messi a parlare. Ha giurato di non aver mai visto un equipaggio così forte. Mi ha detto che il nostro cinque di sinistra è un “meccanismo perfetto’’, mi sono commosso». Quando si vince tutto come il Venezia, il rischio è quello di far diventare le gare noiose, monotone e dai risultati quasi scontati. Ma i veneziani non sono ancora sazi. «Il 2008 è stata una stagione fallimentare, non abbiamo vinto niente e siamo ripartiti da zero, dai nostri ragazzi del Mini Palio. Poi siamo rinati e con le nostre forze abbiamo costruito tutto questo. Ma noi abbiamo sempre guardato in casa nostra, festeggiando per i nostri meritati successi ed essendo i primi a fare i complimenti agli avversari nelle, poche, volte in cui sono riusciti a batterci. Questo è lo sport. Noi pensiamo solo a noi stessi, senza stare a guardare cosa fanno gli altri. E anche se le battaglie si vincono solo dopo averle combattute, abbiamo la consapevolezza di essere i più forti e i meglio allenati». Dovendo correre una gara praticamente su loro stessi, l’obiettivo dei veneiziani domenica sarà quello di provare a battere il record, per entrare ancora di più nella storia. «Se ci dovessero capitare delle boe favorevoli vogliamo stabilire il nuovo miglior tempo del Palio Marinaro. Ma io preferirei andare a largo, magari in boa 7. Lì ci abbiamo vinto solo noi, ma nel 1952 e nel 1953. Poi, oltre a quei 2 anni, non ci ha mai vinto nessun altro».

Quattro remi - Per diventare ancora più «antipatici» quest’anno i veneziani hanno deciso di essere competitivi anche nelle gozzette a 4 remi. Come a far capire alle altre cantine che i più forti in assoluto sono loro. Ma dopo una vittoria alla Coppa della Liberazione, nelle altre gare i rossobianchi hano dovuto fare i conti con il Salviano e, soprattutto, con il San Jacopo che si è attrezzato allestendo l’equipaggio con gli atleti del gozzo nazionale dell’Isola d’Elba. «Niente di grave, per carità. Ognuno fa le proprie scelte. All’inizio eravamo un po’ contrariati dalla scelta dei biancoverdi perché non è in quel modo che si rilancia il Palio. Loro hanno chiamato 4 fuoriclasse da fuori Livorno esclusivamente per vincere. Questo sport funziona così, il regolamento lo prevede e per vincere bisogna fare quello che meglio si crede. Ma noi non condividiamo la loro soluzione». Dopo un’iniziale, pacatissima, protesta, però, i rossobianchi sono tornati a guardare in casa loro. «Noi abbiamo allestito una gozzetta competitiva per provare a vincere. Abbiamo deciso di diventare grandi anche a 4 remi e fino a un certo punto della stagione eravamo convinti che avremmo vinto tutto anche lì. Poi sono arrivati degli avversari più forti e ci hanno battuto. Mal di poco». Riuscire a mettere la prua avanti a tutti anche nelle gozzette e provare a fare il primo «bis» della storia del Palio, però, è una tentazione troppo forte per lasciarsi abbattere. «Immaginate che grande soddisfazione sarebbe per noi riuscire a battere i campioni d’Italia di canottaggio che vogano per il San Jacopo. Un eventuale successo avrebbe un valore ancora più alto. I ragazzi si stanno allenando sodo e molto bene. Per adesso, purtropopo, sono arrivati solo un secondo posto alla Risiatori e un terzo alla Barontini. Ma in questi giorni la gozzetta sta dando delle ottime risposte e credo che domenica ci saranno delle belle sorprese».

Ecco i vogatori del Venezia: Nicola Baccicalupo, Alessio Baldacci, Emanuele Del Bimbo, Giacomo Di Paco, Michele Ferretti, Federico Ferroni, Leonardo Giuliani, Alessio Lomi, Francesco Lorenzini, Filippo Mannucci, Francesco Meoni, Simone Nieri, Cristiano Novelli, Matteo Pedani, Alessio Pucci, Nico Talini, Federico Piva, Simone Giorgi, Federico Suardi, Gianluca Corsi, Gianni Voliani e Marco Mattiassi. Timonieri: Michele Moneta e Marco Marconcini. Presidente: Luigi Suardi. Dirigenti: Rossano Lorenzini, Emiliano Fanelli, Dino Lorenzini e Venio Paoli.

Under 18 - Mercoledì mattina il presidente del Comitato Palio Marinaro, Vittorio Pasqui, ha detto che la riforma del remo sta fallendo nelle cantine che non puntano sui giovani e che non fanno programmazione. Due problemi che il Venezia non ha e, in effetti, il Cavallino Rosso è l’unica sezione nautica che per il momento non sta risentendo della crisi del mondo remiero. Tante malelingue si appellano ai «favori» che i veneziani avrebbero ricevuto in passato, altri li attaccano dal punto di vista economico. Tutte ipotesi che senza fondamenti concreti sono costrette a rimanere chiacchiere da bar. Fatto sta che il cavallo di battaglia del Venezia è sempre stato il Mini Palio e nessuno può negare che dalla fucina di Gigi Suardi siano usciti praticamente tutti i vogatori più forti di Livorno. E proprio dai giovani è ripartito il Venezia dopo l’«anno orribile» del Trittico dell’Ovosodo del 2008. In questa stagione gli juniores veneziani, così come tutti gli altri, stanno subendo lo strapotere fisico e atletico dei «bimbi» del Pontino che, forti della loro età, hanno fatto man bassa e vinto tutte le gare. «Ma al Palio – dice Fanelli – daremo del filo da torcere anche a loro, che comunque rimangono favoriti. Non vogliamo lasciare a un rivale storico come il Pontino la possibilità di “copiarci’’ vincendo tutto proprio come noi. E poi quest’anno abbiamo una motivazione in più. Ci piacerebbe dedicare l’eventuale successo del Palio a Mauro Brucioni. È l’allenatore del Mini Palio e ha 76 anni. È un veneziano doc ed è impossibile ricordare quante volte è arrivato primo. Ma ha detto che dopo la regata di domenica lascerà il posto di allenatore a qualcun altro. Ci piacerebbe che lasciasse in trionfo». Ecco i vogatori Under 18: Sasha Bacci, Matteo Biagini, Alessio Casarosa, Alessandro Lubrano, Kevin Lemmi, Riccardo Stellati, Denny Trocar. Timoniere: Gabriele Pericoli.