Usura, denuncia un reddito irrisorio ma possiede 29 immobili

Sequestrati e confiscati beni immobiliari per un valore di 4 milioni di euro

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Livorno, 5 maggio 2016 - La sproporzione tra il reddito denunciato e i beni posseduti era enorme: in tutto 29 unità immobiliari, per un valore di 4 milioni di euro. Uno sbilanciamento così forte che non ha convinto le fiamme gialle e che ha portato inevitabilmente ad aprire un'attività investigativa. Nel mirino della finanza è finito Michelangelo Fedele, residente a Castagneto Carducci, già destinatario di una misura di sorveglianza speciale per tre anni con divieto di soggiorno nelle province di Livorno e Pisa  

Le ultime attività investigative della procura di Livorno sono infatti lo sviluppo dell'indagine svolta dai carabinieri nei confronti di Fedele, che già nei primi mesi del 2015, era stato posto agli arresti domiciliari e, successivamente, trasferito in carcere con l'accusa di usura che, secondo gli investigatori, gli avrebbero consentito di accumulare un ingente patrimonio, soprattutto immobiliare. I finanzieri hanno appurato dalle indagini, sotto un profilo patrimoniale, un'evidente sproporzione tra i redditi dichiarati dall'uomo e dal coniuge) con il patrimonio immobiliare acquisito, in parte intestato formalmente a uno o più figli della coppia. Secondo le indagini pur gestendo ufficialmente dal 2000 un'attività agricola con redditi irrisori, Fedele ha acquistato unità immobiliari senza mai ricorrere a mutui ipotecari o a finanziamenti di qualsiasi genere.

In otto anni, tra il 2005 e il 2013, sono stati ricostruiti sui conti correnti, accesi presso istituti di credito italiani, prelevamenti e versamenti di denaro contante per complessivi 1,6 milioni di euro, mentre presso un istituto di credito di San Marino, l'autorità giudiziaria sanmarinese, ha appurato, nel tempo, versamenti per oltre 1,5 milioni di euro. Infine, nell'ambito dell'operazione, la guardia di finanza ha contestato nei confronti di un notaio e di quattro responsabili di istituti di credito e uffici postali omesse segnalazioni di operazioni sospette per circa 340 mila euro. A Fedele sono state dunque sequestrate e confiscate 29 unità immobiliari, per un valore di circa 4 milioni di euro.