"Un sacramento irrazionale e primitivo". Daniele Caluri si "sbattezza"

"Non voglio far parte della Chiesa"

Daniele Caluri

Daniele Caluri

Livorno, 21 novembre 2015 - CI SONO atti che per la stragrande maggioranza delle persone possono assumere un valore di poco conto, quasi una sorta di ripicca per voler rimarcare la propria differenza dal resto della gente. Ma chi compie questo gesto spesso nasconde invece forti motivazioni. Stiamo parlando del fenomeno dello «sbattezzo», ovvero la cancellazione dagli elenchi della Chiesa e la rinuncia a tutti i sacramenti. Uno degli ultimi ad aver optato per questa soluzione, è Daniele Caluri, passato di recente alle cronache per aver lanciato l’idea, che ha raccolto un sacco di consensi in rete e non solo, di realizzare il deposito di Zio Paperone al posto del Monumento a Ciano. Il disegnatore classe ’71, è autore di fumetti molto seguiti sul Vernacoliere come «Luana la bebisìtter» e «Don Zauker», il prete esorcista.  

Il fenomeno dello «sbattezzo» sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempi: che significato ha per te? «Molto semplicemente – ci spiega Daniele Caluri –, la decisione, in tutta coscienza, di non voler far più parte di questa associazione religiosa, di cui non condivido nulla che non venga già contemplato prima dal buon senso e, se non bastasse, dalle leggi che ci siamo dati. Da pensante, piuttosto che credente, considero l’istituzione del battesimo (così come tutti gli altri sacramenti) un rituale irrazionale e primitivo, che si rinnova sempre più spesso per tradizione, più che per reale convinzione. Non a caso è imposto a creature che hanno poche settimane di vita e nessuna coscienza di sé. È come se, all’atto di nascita, fosse consegnata alla creatura una tessera di partito. Mi piacerebbe vedere quante persone deciderebbero di battezzarsi loro sponte, raggiunta la maturità. Sai le risate...».  

Qualcuno potrebbe obiettare: «che bisogno c’è di compiere questo atto? In fondo, non ti hanno mica fatto niente di male?». «Ma per quanto mi riguarda possono obiettare come preferiscono. Semplicemente, non voglio più essere conteggiato, anche solo nominalmente, all’interno di una collettività di cui critico aspramente moltissimi aspetti, né contribuire a pascere un numero che le gerarchie ecclesiastiche fanno valere per imporsi e ottenere. In secondo luogo, a me, direttamente, male non ne hanno mai fatto. Ma di male, se con questo termine s’intende un qualche danno, morale o materiale, ne fanno indirettamente, a me e alla società, ogni volta che per le loro convinzioni retrograde e antistoriche discriminano le donne, gli omosessuali, i malati senza possibilità di guarigione, le coppie sterili, le coppie di fatto; ogni volta che incorrono nella circonvenzione d’incapace, nel plagio di massa, nel contrasto all’uso degli anticoncezionali o anche solo nell’ostacolo all’educazione sessuale a scuola, nel condannare un aborto a prescindere dai presupposti; ogni volta che ingeriscono nel sistema dell’istruzione pubblica, nei palinsesti (non solo) televisivi; ogni volta che permettono a criminali di depositare i loro fondi nello Ior e... ma devo davvero andare ancora avanti?».  

Come hai vissuto da battezzato e come vivrai da sbattezzato? «Da battezzato ho vissuto bene, cioè, con alti e bassi: a volte m’è andata bene, altre volte m’è andata peggio; sono stato felice, amareggiato, trionfante, disperato, innamorato, forte, debole, pettinato e un sacco di altra roba. Tutti vantaggi che dà l’essere nella luce del Cristo. D’ora in poi sarà un bel problema, in effetti. Pazienza, avremo visto anche questa, eh?».  

Concludiamo con una tua «creatura»: cosa ti direbbe Don Zauker a proposito dello sbattezzo? «Io te lo dico, ma te poi lo riporti tale e quale: mi direbbe “Pèntiti, str...lo!”».

DA FEBBRAIO ai primi di novembre, a Livorno sono stati 10 i casi di sbattezzo registrati dalla curia. E le procedure sono abbastanza semplici: basta andare sul sito dell’Uaar, scaricare l’apposito modulo, compilarlo e inviarlo con raccomandata A/R (insieme alla fotocopia del documento di identità) alla parrocchia in cui la persona è stata battezzata. E in pochi giorni l’iter sarà concluso...