"Quelle rotatorie sono una forzatura inutile. Nessun beneficio per viabilità e quartieri"

Attacco del "Meet up gruppo mobilità" ai lavori tra via Grande e Porta a Mare

I lavori e il vecchio semaforo al porto (foto Novi)

I lavori e il vecchio semaforo al porto (foto Novi)

Livorno, 3 settembre 2015 - "È partito l’appalto per la realizzazione degli interventi sulla viabilità fra Porta a Mare e il Pentagono del Buontalenti che prevede, fra l’altro, l’inserimento di tre rotatorie sul percorso Pamiglione-Mazzini. Siamo convinti che rappresentino una forzatura non esistendo, in merito alla mobilità degli autoveicoli, alcun particolare disagio cui porre fine: non miglioreranno la vivibilità dei quartieri interessati e imporranno una inutile e dannosa trasformazione del territorio". A dirlo, in una nota molto critica, è il «Meet-up - Gruppo mobilità e urbanistica», interamente formato da cittadini e professionisti del settore. Un’analisi precisa che, nel dettaglio, si interessa alle utenze deboli che «vengono penalizzate» e critica il concetto di «fluidificazione del traffico».   «Il progetto – prosegue il Gdl – suscita tali perplessità da lasciar dubitare che possa risolvere problemi più di quanti ne verranno creati. In generale l’inserimento di rotatorie può risolvere egregiamente intersezioni stradali in ambito extraurbano, e cioè in presenza di soli autoveicoli e mezzi pesanti e dove siano possibili dimensioni adeguate, ma in un contesto urbano – e angusto – come quello in parola, le cose cambiano perché gli elementi cui dare attenzione in termini di funzionalità e sicurezza sono piuttosto il trasporto pubblico e le utenze “deboli”: pedoni di ogni età o con difficoltà motorie, biciclette per i quali nessuno ha ancora inventato un sistema più rassicurante di un onesto percorso semaforizzato. Si sente anche evocare – si legge nella nota – il concetto di “fluidificazione del traffico” ignorando forse che si otterrebbero migliori risultati con impianti semaforici anche più numerosi degli attuali, ma centralizzati e coordinati senza stravolgere un assetto che, a nostro avviso, sarebbe bene conservare aperto per il futuro ad altre soluzioni, e non viene detto che verranno penalizzate le già citate utenze deboli, prioritarie tanto più per una giunta cinquestelle».

«A vantaggio, quasi ce ne fosse stato bisogno, del traffico veicolare privato, passando sulla testa di una città che, pur abituata da lungo tempo a non fiatare, aveva espresso un forte desiderio di cambiamento con le amministrative 2014. E dato che il progetto, pur datato dicembre 2014, é nato in seno alla precedente amministrazione, è davvero sorprendente l’entusiastico appiattimento su queste scelte, non presenti nel programma elettorale cinquestelle, espresso dagli assessori interessati. L’avvilente conclusione è che coloro i quali, cittadini e forze politiche, avevano espresso nel 2014 la disperata speranza di veder cambiare finalmente registro avranno a distanza di oltre un anno un motivo in più di delusione. Il «Gruppo mobilità e urbanistica» si riserva di tornare sulla questione per illustrare le gravi criticità presenti nel progetto».