Torna a nuova vita l'ottocentesca "Fontina di Crepatura"

Castiglioncello: l'intervento di pulizia è stato realizzato in compartecipazione dagli organizzatori della Festa del Pesce, da alcuni residenti di Caletta e dai volontari delle associazioni Gapl, Initinere, Asca e Otp

Alcuni volontari posano di fronte alla storica "Fontina di Crepatura"

Alcuni volontari posano di fronte alla storica "Fontina di Crepatura".

Castiglioncello (Livorno), 16 giugno 2016 - Un intervento atteso da tempo, soprattutto dai nostalgici della Castiglioncello che fu. Nei giorni scorsi è stata liberata dai rifiuti abbandonati e dalla vegetazione l’ottocentesca “Fontina di Crepatura”. La preziosa azione di pulizia è stata realizzata in compartecipazione dagli organizzatori della Festa del Pesce, da alcuni residenti di Caletta e dai volontari delle associazioni   Gapl (Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese), Initinere, Asca e  OTP (Operazione Territorio Pulito), e che vuole essere un primo passo per dare visibilità a quello che potrebbe essere uno degli angoli più pittoreschi e di rilievo storico-ambientale di questa area, per la presenza della fonte rurale, dell’antica lecceta e per l’habitat della foce del Botro Crepatura. La speranza dei volontari che si sono attivati, infatti, è che con questo intervento abbia inizio un percorso di riqualificazione di tutta l’area del “Parco di Crepatura” e di ripristino dell’antica Fontina.

Ricordiamo che la celebre “Fontina” fu probabilmente realizzata nella seconda metà del diciannovesimo secolo da un membro della facoltosa famiglia Berti-Mantellassi quando canalizzò le acque sorgive del masso di “Panchina” che, ieri come oggi, affiora fra Villa Berti e il Botro Crepatura. Già ricordata da Sirio Saggini in “Cronache Maremmane”, questa fontina sarà descritta anche nel volume di prossima pubblicazione “Monte alla Rena, tra storia, arte e memoria” di Roberto Branchetti, Edizioni Comiedit.