Stop bullismo, si comincia in classe. Docenti a lezione dalle forze dell’ordine

Protocollo siglato in Prefettura: coinvolti anche psicologi ed Asl

Baby gang (foto d'archivio)

20010212-MILANO-CRO- BABY GANG: RAPINAVANO RAGAZZI DI CAPPELLINI FIRMATI, 4 FERMI. Una ricostruzione fotografica di una "Baby Gang" in azione. MAURIZIO VIALE - ANSA-CD bullismo

Livorno, 5 marzo 2015 -  ATTI di bullismo, minacce e maltrattamenti di ogni genere. Anche a scuola, purtroppo, è entrata la violenza tra i minori. I ragazzi, infatti, passano gran parte del giorno in classe e perciò, nelle loro cartelle, oltre ai libri, è bene che ci venga messa anche un po’ di prevenzione. Per questo motivo ieri mattina in Prefettura è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la tutela dei minori soggetti ad abuso o maltrattamento. L’obiettivo è realizzare un progetto per rafforzare la prevenzione e ogni tipo di offesa nei confronti dei più piccoli. Tra gli enti firmatari, ovviamente, anche l’ufficio scolastico di Livorno. «La scuola ha un ruolo centrale nella vita dei nostri ragazzi – ha detto il provveditore Luigi Sebastiani –, non solo dal punto di vista educativo. Tra le mura scolastiche, perciò, oggi si verificano episodi spiacevoli e i docenti devono essere sempre più vigili».

«IL PERSONALE – continua Sebastiani – dev’essere preparato. Capire i problemi dei ragazzi, in un mondo che non dà più ascolto ai loro bisogni, diventa sempre più difficile. Per questa ragione ci stiamo muovendo per organizzare dei corsi per docenti, anche dislocati in tutta la provincia, in modo da non far spostare troppo i maestri. I ragazzi vanno trattati con cura e i professori devono essere sentinelle del loro disagio sociale. Prima di arrivare al problema, bisogna curare la fase della prevenzione. I nostri figli prima di tutto sono persone che hanno bisogno di essere capite e di crescere nel modo giusto». Il provveditore poi, ha chiuso con un esempio che spiega alla perfezione il senso di questo protocollo. «I giovani sono come il vetro puro e noi adulti lasciamo su di loro le nostre impronte. Dobbiamo evitare che i nostri segni li spezzino irrimediabilmente». Il protocollo è stato firmato dal prefetto, dal presidente del tribunale per i minorenni di Firenze, dal procuratore della Repubblica per i minorenni di Firenze, dai rappresentanti della procura di Livorno, dai responsabili delle forze dell’ordine, dal dirigente dell’ufficio scolastico, dal direttore sanitario dell’Usl 6, dal presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, dalla federazione italiana dei medici pediatri di Livorno e dai comuni di Livorno, Collesalvetti, Cecina, Piombino e Capoliveri.

«IL NOSTRO obiettivo – ha aggiunto il prefetto Tiziana Giovanna Costantino – è quello di tutelare i giovani e i loro interessi. L’importante è puntare tutto sulla prevenzione e il protocollo ha proprio questo scopo. Bisogna intervenire lì dove si verificano i disagi, e perciò è giusto creare una rete. Non solo magistratura e forze dell’ordine, devono essere coinvolti anche gli psicologi e gli insegnanti. Anzi, l’ufficio scolastico deve essere il perno principale di questa iniziativa». Il progetto coinvolge anche il tribunale per i minorenni di Firenze. «Per noi è importante essere qui – ha concluso il presidente Laura Laera – perché tutte le istituzioni che si occupano di minori devono fare rete e collaborare. Troppo spesso, purtroppo, siamo troppo frammentati e non abbiamo una visione d’insieme. Ci vogliono interventi preventivi per evitare che le situazioni si deteriorino».

Nicolò Cecioni