Livorno, in 11 contro 9 si deve solo vincere

Niente da fare: alla squadra di Foscarini manca ancora qualcosa di troppo. Contro l'Arezzo un'occasione gettata alle ortiche

Foscarini

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Livorno, 14 ottobre 2016 - Il Livorno non sa più vincere. Nuda e cruda, la verità è questa. Netta, fredda, semplicemente brutta. In undici contro nove per buona parte della ripresa, la squadra di Foscarini non è riuscita a mettere la freccia. Troppi cross persi nel vuoto, troppo palleggio trotterellante, troppo poca 'cattiveria' dalla tre-quarti in su.

Attenuanti: Maritato infortunato praticamente subito, Venitucci fuori in partenza, Cellini inserito nell'ultima parte perché comunque non al massimo della condizione. Tutto quello che volete. Motivi e giustificazioni ve ne sono senz'altro. Ma qui è lo spessore che manca, insieme al passo in più, alla mentalità vincente che dovrebbe spingerti a velocizzare, a non fallire sottoporta quelle 3 occasioni che ti sono capitate. E anche, se permettete, a non mettersi nelle condizioni di dover atterrare un avversario al limite dell'area subendo una punizione rocambolesca ma micidiale.

Così non va, inutile fare giri di parole. Così la strada verso l'alto si fa davvero in salita. Si spera nel rientro di Vantaggiato e nel recupero totale di Jelenic e Bergvold, ma intanto il tempo passa, la classifica è un guazzabuglio infernale in cui una suqadra come il Livorno - data per sicura protagonista alla vigilia del campionato - fatica molto, ma molto più del previsto. 

Non aver vinto contro un Arezzo ridotto in nove è un brutto segnale. Mettiamoci il palo, mettiamoci la sfortuna, mettiamoci il gol annullato (ma l'arbitro aveva comunque fischiato prima dello stacco di testa), però il Livorno in superiorità numerica è uscito dal 'Picchi' soltanto con un pareggio per 1-1. Qui c'è da lavorare. E parecchio. Foscarini ha questi uomini a disposizione e prega che chi non è ancora al top torni presto in condizione. Ma la personalità, il carattere, la grinta, la voglia di dimostrare di saper giocare a calcio bisogna che ce la mettano i giocatori.

Alessandro Antico (Twitter @AnticoLaNazione)