PARMA-LIVORNO 2-0

di Alessandro Antico

Parma, 18 maggio 2014 - Ciao Livorno. Anzi, speriamo che sia un “arrivederci a presto”. Chiudi il capitolo della Serie A e ricomincia da capo. Riparti dalla B, costruisci un progetto, cerca di inquadrare il futuro.
Con Spinelli (molto probabilmente) o con un'altra proprietà (al momento ipotesi remota), la Livorno del calcio si augura una rapida rinascita. Spinelli vuole vendere, ma non svendere. Giustamente. Nonostante la retrocessione, la società è sana e c'è una buona base su cui poggiarsi. Di questo e altro scrivono i nostri Francesco Foresi, Igor Vanni e Paolo Biagioni sull'edizione in edicola lunedì 19 maggio.

La partita di Parma era più importante per gli uomini di Donadoni, in chiave-Europa, che non per gli amaranto già retrocessi da una settimana. Ma Nicola voleva dai suoi un ultimo sforzo: onorare la maglia, non abdicare alla dignità, o almeno provarci fino alla fine. E nel primo tempo il Livorno ha tenuto testa, certo rischiando e senza rendersi mai pericoloso, ma anche senza chinare la testa. Che rabbia... Se fosse stato così per tutta la stagione, se lo spirito fosse stato sempre quello visto in questo primo tempo, forse l'esito della stagione sarebbe stato diverso. Ma inutile piangere sul latte versato.

Spazio per tutti in quest'ultima vetrina di Serie A, un po' a causa delle squalifiche e degli infortuni, un po' per dare soddisfazione a chi di opportunità ne ha avute poche. Dentro dall'inizio Anania, Gemiti, Mosquera. Tridente con Siligardi, Belfodil e, soprattutto, Paulinho, che si congeda così dalla sua vita amaranto. Poi esordio per il giovanissimo Bartolini e un gettone anche per Piccini e Aldegani.

La linea Maginot labronica regge il colpo nel primo tempo, poi cede nella ripresa, quando il Parma accelera il ritmo e intensifica la pressione. Il Livorno si abbassa, concede più spazi. Donadoni gioca la carta Amauri e la mossa gli dà ragione, perché al 17' il bomber va in gol con uno stacco di testa micidiale: il gesto tecnico e atletico è da campione, il colpo è vincente. Lo stesso Amauri concede poi il bis al 34' e consegna al Parma il pass per l'Europa, complice l'errore di Cerci dal dischetto per il suo Toro a Firenze.

Giù il sipario. Questa tormentatissima stagione di Serie A per il Livorno finisce qui. Basta, archiviamola e rimbocchiamoci le maniche. Bisogna guardare avanti, c'è da pensare alla società e alla squadra. Il futuro deve cominciare subito. Anzi, dev'essere già cominciato.

[email protected]    twitter  @AnticoLaNazione