LIVORNO-FIORENTINA 0-1

di Alessandro Antico      twitter  @AnticoLaNazione

Livorno, 11 maggio 2014 - La Fiorentina si rialza dopo l'incredibile tonfo casalingo con il Sassuolo e lo fa alle spese di un Livorno all'ultimissima spiaggia. I viola vincono al 'Picchi' dell'Ardenza, tengono alle spalle l'Inter e nelle mani l'Europa, condannando gli amaranto al ritorno in Serie B. E' Cuadrado a decidere il destino di entrambe le squadre con un tocco da avvoltoio all'11 del secondo tempo.

I MOTIVI - Mai 'derby' fu più fratricida, ma l'andamento delle due squadre in campionato e i rispettivi valori non avrebbero potuto far scrivere un esito differente. Oltretutto, ai viola la vittoria era indispensabile al fine di mantenere a distanza i nerazzurri di Mazzarri. Per gli amaranto, invece, il successo era l'unica ipotesi contemplata e per giunta legata ai risultati delle altre pericolanti.
Alcuni ci speravano, a Livorno, perché comunque al cuore non si comanda, ma tutti erano ben consapevoli che, arrivati a questo punto, l'impresa-salvezza sarebbe stata impossibile. Ma colpe e cause della disfatta del Livorno edizione 2013-2014 non risalgono a questa penultima giornata di campionato, l'ultima all'Ardenza, in un pomeriggio di falso maggio con sole annacquato, vento mai domo e tifosi labronici infuriati. "Squadra e società senza dignità" e "Spinelli vattene", si legge in due striscioni nella Curva Nord. Ora a Livorno non resta che ripartire da capo, con Spinelli o senza Spinelli, e con l'augurio che la 'telenovela' legata alla cessione arrivi presto alla fine, in un modo o in un altro. A Firenze, invece, si pensa già a come affrontare la prossima Eurostagione, conquistata con pieno merito.

BRUTTO PRIMO TEMPO - Livorno senza il bomber Paulinho, squalificato, con Siligardi, Belfodil e Mesbah in avanti; Fiorentina con Rossi che parte dalla panca, mentre in campo si comincia con Ilicic, Cuadrado e Matos. Strette di mano fra 'Pepito' e Rinaudo, dopo l'infortunio di gennaio.
La gara deve farla il Livorno. Nicola vuole aggressività su tutti i palloni e chiusure strette. Montella lo sa e non si sbilancia, ma si vede subito Cuadrado che da solo basta e avanza per far paura alla difesa più perforata del campionato.
L'iniziativa è viola, mentre gli amaranto giocano più d'attesa e faticano negli inserimenti.
Il primo tiro in porta del Livorno lo fa Mosquera al 18' (per lui esordio dall'inizio) con un destro dalla distanza che sorvola la traversa della porta di Rosati. Al 21' bella cosa di Siligardi che scende sulla destra, mette al centro un pallone teso sul quale Belfodil di testa colpisce violentemente ma ancora fuori dallo specchio.
La Fiorentina non si esprime a ritmo elevato, va avanti a folate, controlla e aspetta il momento giusto per affondare il colpo. Passaggi corti, possesso palla: i viola cristallizzano questa tattica per innescare il contropiede, ma difettano un po' in velocità. Il Livorno tiene botta, prova a imbastire qualche ripartenza ma non porta uomini in area.
La partita non è bella, anzi: è un derby triste che vive su episodi a sprazzi e verso la mezz'ora si accendono scintille da ambo le parti, soprattutto fra Ceccherini e Vargas. L'emozione più bella nei primi 45 minuti la vive Tomovic in panchina, quando gli viene comunicato che la moglie ha partorito...

MEGLIO LA RIPRESA - Montella inserisce subito Pizarro al posto di Matos e dispone la squadra a rombo, dando più velocità. Dopo circa dieci minuti fa il suo ingresso in campo anche Rossi. In corso d'opera, i temporanei risultati di Sassuolo e Chievo condannano il Livorno matematicamente alla Serie B.
All'11' è proprio Rossi che innesca Cuadrado per il gol del vantaggio viola. Anania respinge la prima battuta, ma il pallone resta lì nell'area piccola e per il colombiano è un gioco da ragazzi mettere la palla in rete. Quando deve esserci, Cuadrado c'è. E 'Pepito' gli ha servito un assist al bacio.
Per la Fiorentina è un gol che vale il quarto posto sicuro: a una giornata dalla fine, i viola sono a 64 punti, ormai irraggiungibili dall'Inter a 60. L'EuroViola legittima così la sua splendida stagione.
Per il Livorno è invece la staffilata che suggella la retrocessione matematica in B. Fine dei giochi, cala il sipario sul 'Picchi', dove i tifosi della Nord cantano comunque l'onore per la maglia. Fino alla fine. La Fiorentina non infierisce ma non regala nulla, il Livorno cede con l'onore delle armi perché continua a giocarsela anche se ormai non serve più. Negli ultimi secondi il nervosismo si impossessa un po' di tutti: fra gli amaranto il neo entrato Borja viene espulso con rosso diretto per un'entrata su Aquilani. Emerson e Ambrosini fanno da pacieri, le scintille si spengono al triplice fischio di Giacomelli. Tutti avrebbero preferito un derby più spumeggiante e ad altre latitudini anche per gli amaranto. Ma la Serie A è tutta un'altra cosa. 

[email protected]     twitter  @AnticoLaNazione