LIVORNO-CAGLIARI 1-1

di Alessandro Antico      twitter @AnticoLaNazione

Livorno, 25 settembre 2013 - Il Livorno sospinto dall'entusiasmo della 'Nord' è in cerca di continuità dopo il buon ruolino di marcia delle prime quattro giornate, ma soprattutto è a caccia di punti-salvezza. Lo scontro con il Cagliari all'Ardenza non è di quelli da prendere sottogamba, ma consente di sperare in un azzardo. Finisce con un pareggio per 1-1 piuttosto sofferto, soprattutto nella ripresa, ma importantissimo perché vale quota 8 in classifica e un mattone in più per costruire la permanenza in serie A.

GLI SCHIERAMENTI - Come annunciato, Nicola tiene fuori Biagianti perché convalescente dall'infortunio contro il Genoa e al suo posto manda Duncan, mentre al centro della difesa riprende la sua posizione Emerson. Fra i convocati c'è anche il colombiano Borja. Nella formazione iniziale dei sardi non c'è Pinilla ma Nené; manca anche Cossu, rilevato da Ibrahimi.

IL PRIMO TEMPO – E' il Cagliari ad aprire le danze. I lanci della squadra di Lopez cercano Ibarbo, che dopo 5 minuti si mette in evidenza per un fallo su Emerson. I sardi si affidano molto ai suggerimenti lunghi; gli amaranto contengono, studiano, aspettano che si creino le condizioni giuste per attuare le ripartenze. Il ritmo è piuttosto blando e le due squadre non si scoprono.

E' sulla fascia sinistra che il Cagliari insiste maggiormente. Si insinua con Ekdal che da posizione impossibile prova la conclusione a rete ma trova la retroguardia labronica pronta a chiudere e Bardi attento nella presa su una bordata da fuori di Nainggolan.

La prima vera incursione del Livorno la vediamo al 13', quando Schiattarella mette al centro un bel cross per Paulinho che dal limite dell'area manda sul fondo. Da questo momento gli amaranto cominciano a credere di più in se stessi e si fanno più intraprendenti. Mbaye si dà un gran da fare sulla sinistra correndo su e giù e tentando anche una conclusione che però termina alle stelle. Poi è Emerson a provarci su punizione da fuori al 22'.

Ma è al 23' che il 'Picchi' si alza tutto in piedi ed esplode nel tributo al suo capitano, Andrea Luci, che segna il vantaggio e anche la sua prima rete in serie A. L'azione è contorta e tortuosa ai sedici metri del Cagliari, con Astori che commette un errore madornale nel disimpegno per Nainggolan. Ne approfitta Duncan che ruba il pallone e lo serve a Greco; quest'ultimo è velocissimo nell'aprire a sua volta per Emeghara che entra in area e vede Luci sul secondo palo. Il tocco del capitano è a porta vuota, facilissimo e spietato.

Il Cagliari reagisce. Certo è che si fa notare di più, fa girare la palla. Al 25' reclama per un fallo di mano di Coda in barriera che l'arbitro Pairetto non rileva.

Il Livorno soffre il ritorno di fiamma dei rossoblù e si limita a contenere, arretrando  pericolosamente la linea mediana. Avelar prova la soluzione dalla distanza con una bordata che però Bardi neutralizza bene. Poi c'è un colpo di testa di Astori che su corner sfiora il palo più lontano, alla destra dell'estremo difensore labronico.
Allo scadere del quarto minuto di recupero l'arbitro Pairetto annulla un gol a Emeghara giudicandolo in fuorigioco al momento del suo stacco di testa su calcio d'angolo. Sui resta sull'1-0 e si va al riposo così.

IL SECONDO TEMPO - Gli amaranto ci provano subito, ma non sono precisi. Schiattarella dopo 4 minuti va via sulla destra e pennella un pallone al centro dove Mbaye però di testa spedisce alto.

Il Cagliari però è in partita, eccome. E infatti al 7' Ibarbo ristabilisce la parità. Dalla destra Perico va sul fondo, crossa nel mezzo dell'area dove la difesa lascia libero Nené di fare il velo per Ibarbo che irrompe nell'area piccola e deposita la palla alle spalle di Bardi.

Nicola toglie una punta, Emeghara, e mette Belingheri. Occorre contenere il Cagliari che sale, insiste, prende confidenza e detta il ritmo del gioco. Il centrocampo sardo fa girare bene la palla, il pressing è costante e va detto che le geometrie della squadra di Lopez sono davvero ben registrate, consolidate, frutto dell'esperienza.  

Il Livorno è costretto nella sua metà campo, a maggior ragione quando il tecnico sardo inserisce anche Pinilla al posto di Nenè per dare più freschezza in avanti. Il Cagliari si esprime meglio, il Livorno non riesce a dare il consueto respiro alla sua manovra e si trova un po' imbrigliato per poter impostare efficacemente le sue tipiche ripartenze. 

Al 20' Ibarbo si divora il vantaggio allorché appoggia il pallone fra le braccia di Bardi anziché spararlo con una bordata in porta su lancio di Conti. La vivacità è il connotato che più spicca nei sardi, a differenza di un Livorno che patisce il ritmo e gli schemi avversari. E' il Cagliari che tiene in mano l'iniziativa del gioco e dà l'impressione di non accontentarsi del pareggio.

Al Livorno stasera manca qualcosa. Manca il guizzo, l'idea vista nelle partite precedenti. Greco è un po' 'murato', i rifornimenti per Paulinho arrivano con il contagocce, gli esterni vengono contenuti bene dagli uomini di Lopez ben piazzati ed esperti. Si fa sentire nel mezzo l'assenza di un uomo navigato e d'ordine come Biagianti. Nicola prova a vivacizzare la corsia sinistra inserendo la forza fresca di Lambrughi al posto di Mbaye, ma non c'è gran differenza.

Alla mezz'ora poi ci pensa Bardi a far correre un brivido a tutti, poiché rinvia addosso a Ceccherini e favorisce involontariamente l'inserimento di Pinilla che tuttavia 'grazia' gli amaranto buttando la palla fuori. Fino alla fine sarà il Cagliari a far scoppiare i petardi nell'area amaranto, sparando altre volte con Pinilla e con Ibarbo serviti da Perico attivissimo sulla fascia destra e da Nainggolan. C'è poco da scherzare, i sardi nella ripresa hanno fatto il bello e cattivo tempo. Il Livorno non ha più benzina, è sulle gambe. Nicola negli ultimi minuti si copre togliendo Greco e mettendo dentro Rinaudo (forse qualche cambio si sarebbe dovuto fare prima). Va difeso il pareggio, è un punto d'oro. Al 42' Belingheri ha l'opportunità di togliersi lo sfizio calciando una bella punizione che finisce di poco a lato di un Agazzi praticamente inoperoso.

D'altronde si sapeva che con il Cagliari sarebbe stato difficile esprimersi apertamente, così come lo sarà per tutta la stagione. Il Livorno dovrà lottare in tutte le partite, nessuna esclusa, e dovrà tirar fuori il carattere dal primo all'ultimo minuto di ogni incontro. Così è, nessuna sorpresa né delusione: la squadra è buona e Nicola è un grande allenatore. Avanti così, un passo alla volta. E domenica c'è la trasferta a Verona contro l'Hellas. Per il cuore amaranto sarà un formidabile stimolo in più.

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