LIVORNO-ROMA 0-2

di Alessandro Antico

Livorno, 26 agosto 2013 - L'Armando Picchi è vestito a festa per il ritorno del Livorno in Serie A dopo tre anni, in una serata carica di afa e di emozioni forti. E' un Livorno 'under construction', privo ancora di almeno 3-4 pezzi _ come dice lo stesso tecnico Davide Nicola _ per essere competitivo nella lotta verso la salvezza. Il cuore è grande, spesso si lancia oltre l'ostacolo, ma la Serie A è un'altra cosa e i rinforzi urgono a prescindere dal risultato contro la Roma. Che è discussa e discutibile quanto si vuole, ma è pur sempre la Roma.

Amaranto con centrocampo a cinque: Gemiti e Schiattarella sugli esterni, Luci, Duncan e Greco nel mezzo; davanti c'è solo Paulinho, supportato da Belingheri. Nella difesa a tre si parte con Emerson centrale, Valentini e Ceccherini, all'esordio assoluto nella massima categoria. I giallorossi, schierati con il 4-3-3, propongono a sorpresa Borriello punta centrale, Florenzi a sostegno e Totti a ridosso. Lamela è in panchina, ma con la valigia pronta per Londra. L'arbitro Massa è un esordiente.

La tattica del Livorno è chiara: centrocampo folto per contrastare il tasso tecnico superiore della Roma e puntare sulle ripartenze. Dopo 1' e 35 secondi ci prova subito Florenzi con un rasoterra che Bardi neutralizza. La Roma fa subito il gioco: palleggia, si lascia ispirare da Maicon a destra e Pjanic al centro, non lascia varchi, cerca la superiorità numerica sul giro-palla in mezzo. Livorno timido, com'è logico che sia, ma si applica in contenimento.
Al 7' Schiattarella fa un gran lavoro sulla destra: scavalca Bradley, mette in mezzo e costringe Maicon al calcio d'angolo, il primo della partita.

La Roma fa pressing, Maicon cerca le imbucate, sulla destra c'è solo lui. Nicola chiede intensità ai suoi e raddoppi di marcature, ma il Livorno non riesce a ripartire con qualità proprio perché impegnato soprattutto a chiudere.
Al 20' Ceccherini chiude su Borriello in modo determinante, consentendo a Bardi di parare.

Al 22' il Livorno ha una bella occasione. Emerson calcia una punizione da quasi 40 metri: il tiro è una saetta ma centrale e De Sanctis è ben piazzato per il placcaggio pulito. Con la difficoltà di trovare spazi in area, o al limite, i calci piazzati costituiscono un po' l'unica chance per i labronici, almeno fino a questo punto dell'incontro.
Al 27' Totti fa tutto da solo: da 35 metri con un destro sfiora la traversa sotto la Curva Nord.

Bilancio alla mezz'ora. Il Livorno soffre sulla sinistra: Gemiti non riesce a ripartire e sulla sua corsia c'è Maicon che fa il bello e cattivo tempo. E' così che Nicola fa già scaldare Ibrahima Mbaye, altro giovane avuto in prestito dal vivaio dell'Inter: "Tieniti pronto". E infatti al 32' il senegalese classe '94 rileva l'ex Udinese e Novara.
Fischi per Rudi Garcia che in panchina parla al telefonino (con il suo vice in tribuna?): qualcuno ci spieghi se è prassi corretta o meno...

L'ultimo quarto d'ora del primo tempo offre un Livorno un po' più vivace, complice una leggera flessione fisica della Roma. Ma è difficile far arrivare rifornimenti là davanti a Paulinho e Belingheri. Schiattarella un minuto prima del riposo viene ammonito per un fallo su Totti, che non accetta il 'cinque' di scuse dell'esterno amaranto. Il primo tempo finisce così. La matricola Livorno in costruzione patisce tanto, non riesce a imbastire le ripartenze, ma per 45 minuti è capace di fermare la Roma dei big. Ma non basterà.

Nella ripresa la Roma cerca subito la profondità. L'inizio è da sudore ghiaccio per il Livorno, perché i giallorossi spingono con più decisione. Poi però il baricentro amaranto si sposta più avanti e Belingheri ne approfitta con un tiro cross che attraversa tutto lo specchio vuoto della porta di De Sanctis.
Al 10' bel cross di Duncan nel mezzo, sbuca Paulinho ma commette fallo e non aggancia. Bella azione, comunque, con il Livorno più aggressivo. Un minuto dopo, doppio miracolo di Bardi su Florenzi che scatta sul filo del fuorigioco e spara un diagonale che il portiere Under 21 neutralizza con doppia presa.A

l 13' Nicola toglie Belingheri per inserire Dionisi: Livorno quindi a due punte vere, Nicola ci crede, ci prova. Anche Garcia cambia togliendo Borriello per mettere Gervinho, all'esordio nel campionato italiano, portando Totti a fare il centravanti. E sarà la svolta della partita in chiave Roma, come vedremo.
Ammonito Benatia che non fa i complimenti a Paulinho entrandogli con un piede sul petto: il brasiliano è difficile da marcare, fa tanto movimento, anche oscuro, e per fermarlo gli avversari devono fargli sentire i tacchetti. Dionisi è più avanzato, l'ordine di scuderia è proprio quello di ricevere da Paulinho.
Al 18' Ceccherini 'imita' Totti del primo tempo: fa partire un gran destro che manda la palla a lambire la traversa di De Sanctis.

Un minuto dopo la palla-gol più clamorosa per la Roma: Totti serve Florenzi che dall'out destro colpisce il palo.

Al 19' il vantaggio giallorosso: Daniele De Rossi trafigge Bardi di destro su assist di De Rossi. E' lo 0-1 che mette alle corde. Un paio di minuti dopo, ancora Totti ci mette lo zampino, serve Florenzi che spara un'altra bordata imparabile per l'estremo difensore del Livorno. E' lo 0-2 che chiude la partita.

E' una doppia sberla micidiale, fulminea, dolorosissima. Proprio nel momento in cui gli amaranto sembravano aver trovato maggior convinzione e lucidità, la Roma ha innestato la marcia in presa diretta e ha bruciato la retroguarda labronica, infilata in velocità e di precisione con due tiri dalla distanza.

Gira e rigira, si torna a Pasqua di domenica: è il limite di questo Livorno, che con un telaio di serie B, pur buono, ha poche soluzioni alternative di fronte alle difficoltà che gli sputa in faccia la massima categoria, finché la società non interverrà sul mercato per completare la rosa.

Alla mezz'ora del secondo tempo la partita non ha più molto da dire. Al 35' Bardi alza in corner un tiraccio di Maicon. Un minuito più tardi entra Piccini al posto di Duncan, stremato. Gli amaranto non si arrendono, non si piegano, vogliono in ogni caso uscire dal confronto con dignità, ma pagano il limite tecnico e soprattutto il doppio svantaggio. Tengono il campo seguendo il piccolo trotto in attesa del fischio finale. E, sicuramente, anche in attesa dei rinforzi (fra questi anche Taddei della Roma?) che dovranno arrivare al più presto. Come promesso dal presidente Spinelli. E' vero che davanti c'era la Roma, ma la Serie A è questa.

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