LIVORNO-BRESCIA

di ALESSANDRO ANTICO

Livorno, 26 maggio 2013 - Il Livorno elimina il Brescia grazie al doppio pareggio per 1-1 e conquista il pass per la finalissima contro l'Empoli.

Il 'Picchi' è una bolgia amaranto: quasi undicimila gli spettatori che trepidano, sperano, sognano di arrivare alla finalissima di mercoledì e domenica prossimi per agguantare la Serie A. Poco importa se al Livorno basterebbe mantenere il pareggio dell'andata per poter leggere il capitolo successivo: i tifosi, quelli di scoglio, vogliono in ogni caso una prestazione di carattere. Ignorano ancora che dovranno soffrire, ma alla fine . E la Curva Nord espone fra gli altri anche uno striscione di saluto a don Gallo, il prete degli ultimi morto nei giorni scorsi.


IL PRIMO TEMPO – Nicola ripropone Dionisi e Paulinho come tandem d'attacco, con Belingheri a sostegno sulla trequarti. A centrocampo la coppia è Luci-Duncan, sugli esterni sono confermati Schiattarella a destra e Lambrughi a sinistra.

E' il Brescia di Calori, però, a iniziare con maggior intraprendenza, come del resto impone il risultato perché l'1-1 dell'andata alle 'rondinelle' non basta: dopo 2 minuti un tiro di Caracciolo si infrange su Ceccherini. Quattro minuti più tardi viene respinta invece una conclusione di Corvia, che al 19' di testa centra un palo clamoroso.

I lombardi fanno la partita, non hanno altre chances. Il Livorno è un po' troppo sulle sue, subisce l'intraprendenza avversaria, è contratto e rischia decisamente troppo.  Nella prima mezz'ora è il Brescia a giostrarsi il possesso palla e a esercitare il dominio a centrocampo con le ripartenze. Il tutto mentre l'Empoli, intorno al 25', è già sul 2-0 contro il Novara nell'altra semifinale grazie ai gol di Tavano e Saponara.

Gli amaranto si scuotono dopo la mezz'ora. Al 37' Schiattarella servito dalla sinistra gonfia la rete, ma è in fuorigioco e l'urlo di gioia si strozza in gola. L'ultima azione del primo tempo la spreca Dionisi che scaraventa fuori una bordata dalla distanza. E così al 'Picchi' si va al riposo sullo 0-0, mentre Empoli-Novara è sul 2-1 con Seferovic che al 38' ha accorciato.


IL SECONDO TEMPO – L'inizio del Livorno è caparbio, veemente, aggressivo. Paulinho controlla in maniera divina, filtra in area e si beve due difensori del Brescia. Si aggiusta la palla sul destro e in mezza rovesciata spara una cannonata che scheggia la traversa prima di perdersi sotto la Curva Nord. Una grandissima azione confezionava da capitan Luci con un assist al bacio e che il brasiliano avrebbe obiettivamente meritato di suggellare con il gol. Al 4' è Dionisi a ripetersi, dribblando di potenza Caldirola ma il suo tiro termina sull'esterno della rete.

Al minuto 52 deve uscire Belingheri: non ce la fa. Nicola inserisce Gentsoglou al suo posto e rinforza così la linea mediana.

Ma al 56' Corvia sferra il suo colpo di scure. Il triangolo con Fausto Rossi è micidiale: Corvia si inserisce in area dove la difesa amaranto è larga e appoggia di piatto un rasoterra sul quale nulla può Mazzoni.

Al 59' cambio: Gemiti al posto di Lambrughi, il Livorno deve recuperare e così Nicola ricorre alla soluzione già adottata a Sassuolo, inserendo un elemento che sull'out sinistro possa garantire più pressione.

Al 63' Emerson è la traversa a dire no a Emerson, che accende una delle sue micce su punizione con un sinistro terrificante e manda il pallone a stamparsi sul montante.
Il Livorno si butta tutto in avanti: serve almeno il pareggio, serve maledettamente.

E il gol arriva. Minuto 65', altra punizione: stavolta alla battuta dal limite dell'area va Paulinho che sfonda la barriera con una botta incredibile deviata da un difensore lombardo alle spalle di Arcari. L'1-1 restituisce agli amaranto la qualificazione per la finale, il 'Picchi' esplode e intona l'inno amaranto sulle ali dell'entusiasmo ritrovato.

La squadra percepisce la 'carica', si assesta, si ricompatta. Il Brescia però ci crede e affida a Sodihna le incursioni più intraprendenti. Intanto Saponara raddoppia per l'Empoli e al 70' porta gli azzurri sul 3-1 contro il Novara.

Gli amaranto cercano di tenersi più alti facendo attenzione a non sguarnire la mediana, dove le 'rondinelle' sfoderano più fisico e insistono per aprirsi varchi. Il Livorno deve fare attenzione sia alla testa che alle gambe: distrazione e calo sarebbero fatali, a meno di un quarto d'ora dalla fine. Amministrare il pareggio contro un'avversaria morsa dalla disperazione non è mai facile. Grande la generosità di Paulinho, che indietreggia a recuperar palloni. Grande anche Dionisi, che lavora a testa bassa sacrificandosi su e giù. Sul fronte opposto, invece, il 'non pervenuto' numero uno è Caracciolo, detto l'airone.

Il finale è un palpitare ininterrotto: l'amaranto color del sangue e della passione si mescola a una tensione che permea ogni nervo e ogni muscolo dei giocatori e del pubblico. E' una serata costellata di emozioni forti: il tempo sembra non passare mai, i minuti di recupero sono 4 e sembrano il doppio, soprattutto quando Picci si mangia due gol già fatti. Ma di guardia c'è Mazzoni, che stasera non avanza pane secco per nessuno.
L'Empoli ha già guadagnato la finale a spese del Novara siglando al 90' il 4-1 con Mchelidze. Il Livorno ci arriva soffrendo ma con merito grazie a questo l'1-1, dopo 95 minuti che il popolo amaranto non dimenticherà.

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