Livorno, 18 maggio 2012 - Nella domenica che consacra il ritorno del Torino in serie A, Il Livorno gioca a Brescia. La partita, che comincerà alle 15, sarà arbitrata da Palazzino di Ciampino (Carretta-Argiento/Brasi). Un'eventuale vittoria consentirebbe agli amaranto di acquisire la salvezza diretta senza passare dai play out. Il Livorno deve fare a meno di Bardi, al suo posto Mazzoni.

Il presidente Aldo Spinelli è ottimista: il suo Livorno ha portato a casa la vittoria da Pescara e adesso vede la salvezza più da vicino. "Non era facile - commenta il patron amaranto - perché avevamo di fronte una delle squadre più forti in circolazione, in piena corsa per la promozione. Eppure alla fine siamo riusciti a portare via ben 6 punti al Pescara, quindi vuol dire che anche il Livorno ha valori importanti. Io l'ho sempre detto e ci ho sempre creduto: questa è una buona squadra e ha grandi qualità. Credo che a Brescia si possa vincere, ho visto i ragazzi fortemente motivati, convinti. Perotti ha saputo riportare la carica giusta. Madonna non ha colpe: ha risentito moltissimo della morte di Morosini, al quale era fortemente legato. Fu lui a volerlo a Livorno, capisco che quel dramma lo abbia segnato. Ma è un buon allenatore e un'ottima persona".   

L'IMPRESA ALL'ADRIATICO

Pescara, 15 maggio 2012 - Il Livorno è riuscito a espugnare lo stadio "Adriatico" di Pescara mantenendo lo 0 a 2 sul quale era stata interrotta la partita il 14 aprile scorso, quando morì in campo Piermario Morosini. E' stata una vittoria importantissima, per gli amaranto allenati ora da Attilio Perotti (4 punti in due partite), che ora vedonola salvezza più vicina, forse anche senza dover affrontare i play off.

Il Livorno ha giocato nel nome del "Moro". Un mese fa, in quel maledetto sabato, il centrocampista crollò sul manto dell'Adriatico morendo mentre indossava la maglia amaranto. Fu una mazzata micidiale non soltanto per la squadra labronica, ma per tutto il mondo del calcio. Ieri sera l'incontro doveva essere terminato, partendo dal 31' del primo tempo, con gli amaranto in vantaggio per 2 a 0 grazie ai gol che erano stati messi a segno da Dionisi e Belingheri.

E il Livorno, pur soffrendo (soffrendo il doppio, certo, sia per il ricordo del compagno di squadra morto, sia per un Pescara comunque fortissimo e lanciato verso la serie A), ha saputo conservare il vantaggio e alla fine metterlo in archivio, al termine di una partita in cui gli adriatici di Zeman si sono resi pericolosi più volte.

Il Pescara ha anche colpito un palo con Immobile, ma ha concluso l'incontro in inferiorità numerica per l'espulsione di Romagnoli. Il Livorno ha sfiorato il gol del 3 a 0 con Paulinho. Ma alla fine può bastare così. Questa vittoria è fondamentale in chiave salvezza per la squadra affidata a Perotti. Nulla di compromesso neanche per il Pescara, che resta in corsa per la promozione in serie A.

IL RICORDO DEL "MORO"

Commovente ricordo di Piermario Morosini prima dell'inizio del proseguimento di Pescara-Livorno. Il giocatore livornese è stato ricordato da un lunghissimo applauso da parte dei diciottomila presenti allo stadio "Adriatico", fra i quali anche molti tifosi arrivati da Livorno. Grande l'emozione sugli spalti e anche in campo da parte dei ventidue giocatori.  In curva Nord, nel settore occupato dai supporters di casa, è stato esposto un solo striscione: ''Ciao Moro. la Nord ti onora''.

PEROTTI: "QUESTA PARTITA L'HA VINTA MADONNA, IO L'HO PAREGGIATA..."

"Abbiamo fatto un bel catenaccio - dice a fine partita il tecnico amaranto, Attilio Perotti -. Ho ritrovato una squadra e un gruppo che ha lottato, tutti si sono sacrificati. Nel ricordo di PierMario i ragazzi hanno affrontato un grande Pescara. Posso dire che Madonna ha vinto la partita e io l’ho pareggiata - ha aggiunto Perotti -, in un paio di circostanze poi potevamo anche far male ma siamo stati troppo frenetici».