"Rossi, ci chiedi di darti il voto. Ecco allora cosa ci aspettiamo da te..."

Primo incontro del governatore con una delegazione di lavoratori della Trw

Incontro con i lavoratori (foto Novi)

Incontro con i lavoratori (foto Novi)

Livorno, 20 aprile 2015 - La lunga giornata livornese di Enrico Rossi – che ieri ha aperto qui la campagna elettorale per riconquistare la poltrona di presidente della Regione – è iniziata alla 9 nella sala consiliare del Comune di Colle. Con il primo cittadino Lorenzo Bacci e l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, Rossi ha incontrato una delegazione della Trw che gli ha messo in mano la patata bollente del futuro e di quello di tanti lavoratori che, a partire da settembre con Mtm per finire a dicembre con la Trw, non avranno più ammortizzatori sociali. Il dramma è questo e si sapeva che, in mancanza di prospettive, gli ammortizzatori sarebbero arrivati al capolinea. In autunno dunque si consuma l’ultima fermata per tanti lavoratori: "Dovete fare una proposta per il sostegno al reddito – dice Simone Puppo, Fiom-Cgil – perché l’accordo di programma per i rilancio di Livorno è importante ma non dà prospettive immediate. Qui c’è bisogno di garantire una soglia di mantenimento altrimenti saremo di fronte a un dramma sociale". Sostegno ma anche formazione perché "se il futuro di Livorno riparte dal porto i nostri lavoratori non hanno professionalità e questa deve essere creata".

La Cgil – rappresentata anche dal segretario Maurizio Strazzullo – non ha molta fiducia nel progetto presentato dal sindaco Nogarin per la creazione di un polo tecnologico: "Vorremmo capire quali opportunità ci sono" come pure per il destino dei due progetti che sono in Regione: quello per lo sviluppo di Magna e l’altro che riguarda l’azienda Tred. "L’importante – dice Puppo – è che non ci siano date false aspettative".

Di speranza i lavoratori non ne hanno più e oggi sarà la volta dei 40 dipendenti rimasti a Toscana Impianti – ne ha mandati già a casa 230 – ai quali i sindacati in assemblea annunceranno che il primo maggio saranno senza lavoro. "Presidente, lei si è già preso degli impegni – ha incalzato Franco Rossi, Uilm – e noi abbiamo scritto tutto ciò che lei ci ha detto. Ma siamo sempre qui...". Stanato, Rossi ha rivelato: "E’ vero – dice – vi avevo promesso che avrei cercato imprenditori. E la prima cosa che ho fatto è stato cercare Sergio Marchionne ma, vi confesso, non son stato in grado di parlarci. La sua segretaria però mi ha detto che non intendevano prorogare alcun impegno. Ma, come vedete, io sono qui".

Così l'operaio Daniele Picchi ha fatto sentire la voce profonda e preoccupata di chi non ha più un lavoro: "Lei ci chiede il voto e noi le chiediamo degli impegni". Al primo posto, appunto, il prolungamento della cassa integrazione. In mancanza di progetti c’è l’urgenza di garantire una sorta di mantenimento in attesa che il progetto Livorno diventi realtà. Il presidente, che punta al secondo mandato in Regione, non può che accettare la sfida ed anche se dice "non faccio promesse perché no vi posso dire state tranquilli" però "mi prendo l’impegno a trovare soluzioni e sono disponibile a confrontarmi con il vescovo e con il sindaco di questa città perché ora c’è bisogno di unità". Poi aggiunge: "Forse samo arrivati in ritardo ma per Livorno ci sono grandi opportunità, lo vedo anche dalle carte che passano nel mio ufficio, si è messo in moto un sistema, anche degli armatori ma...". Ma i risultati non saranno a breve ed ecco che "il reddito minimo ai disoccupati deve essere garantito. La fine della cassa integrazione non può voler dire assenza di prospettive".

Se Rossi riuscirà a tornare al timone della Regione, il suo impegno per Livorno non sarà una passeggiata, perché qui ora batte la paura e i livornesi non fanno più sconti a nessuno.

Michela Berti