Chernobyl, viaggio nell'area X 30 anni dopo. Giorno 4

Reportage fotografico e diario, il racconto per immagini di una storia infinita. Volti, fatti e personaggi: leggi il diario

Lo strano "resort" nel bosco (NoFear Foto)

Lo strano "resort" nel bosco (NoFear Foto)

Livorno, 28 aprile 2016 - A trent'anni esatti dall'esplosione e il disastro nucleare alla centrale di Chernobyl, in Ucraina, viaggiamo nel tempo e nel presente insieme a una coppia di fotografi in visita nei luoghi dell'area X. L'anniversario dell'incidente al reattore numero 4 ricorrerà il 26 aprile: Emanuele Cosimi, livornese, insieme a Francesca Gorzanelli di Modena, partono per un nuovo reportage fotografico. La Nazione ospiterà un diario «in diretta» sul sito web, con aggiornamenti quotidiani e un intenso viaggio per immagini. Il giorno del triste anniversario, la zona si animerà di fotografi, giornalisti e rappresentanti delle Istituzioni. «Saranno organizzate anche visite per ex residenti – spiega Cosimi – Inoltre il nuovo “sarcofago” per il reattore è quasi pronto, anche se per disperdere le polveri si stima che serviranno 800 anni. Il nostro prossimo progetto? Visitare l'area della centrale a Fukushima. Inoltre, tornati da Chernobyl organizzeremo 5 mostre a tema. Una di queste a Livorno, alla galleria Il Melograno». Partiamo per un viaggio interessante e terribile, state con noi e visitate ogni giorno il nostro sito per saperne di più.

GIORNO 4 - La città di Pripyat

Pripyat, 28 aprile 2016 - Oggi ci dedichiamo interamente alla città di Pripyat, la più colpita dalla ricaduta di materiale radioattivo dopo l'esplosione della centrale. Ci spostiamo tra la stazione dei treni, quella dei bus e ci concentriamo molto sulle sponde del fiume da cui la città ha preso il nome. C'è un molo quasi affondato dal quale partivano le barche turistiche. Una zona industriale con grandi gru proprio sulla riva. Il panorama è stupendo. Il fiume è molto grande e scorre placido. Probabilmente il più inquinato al mondo. Mentre ci inoltriamo tra le vie ed i palazzi, un camion continua a passare avanti ed indietro lavando la strada. Lo fanno per mantenere basse le polveri radioattive. In quale altre posto del mondo succede una cosa simile? Sul finire della giornata entriamo in un palazzo e curiosiamo negli appartamenti. Un pianoforte, un piano cottura, delle scarpe, libri... Il panorama dalle finestre è mozzafiato. Guardiamo questa città morta e silenziosa dedicando un pensiero a chi vi viveva. Non ci si abitua mai alle sensazioni che si scatenano nella Zona. Cerchiamo di incontrare più persone possibile e siamo costretti a spostarci in zone davvero sperdute. Come lo strano "resort" in mezzo al bosco, dove non osano nemmeno i lupi: no wifi, no linea telefonica, acqua all'aroma di ferro, un piumone singolo in due.