Regionali, le divisioni del Pd a Livorno potrebbero favorire Piombino

Il risultato delle primarie nel capoluogo e le candidature per le elezioni del 10 maggio con il gioco delle preferenze

Carla Maestrini

Carla Maestrini

Livorno, 3 marzo 2015 - Ottanta candidati Pd per quaranta posti disponibili in consiglio regionale. Tra questi ottanta ci saranno anche otto provenienti dalla nostra provincia. E, secondo una sorta di «gentleman agreement» tra i segretari delle due Federazioni, Lorenzo Bacci per Livorno e Valerio Fabiani per Piombino, avremo cinque candidati «livornesi» e tre «piombinesi».

La premessa è necessaria per capire meglio che cosa è successo con il voto delle primarie per il segretario dell’Unione comunale a Livorno e le eventuali ripercussioni sulle candidature per le elezioni regionali del prossimo 10 maggio. A Piombino (compresa la Val di Cornia e l’Elba) la situazione non è del tutto tranquilla, ma in ogni caso sono emerse chiaramente le candidature del consigliere uscente Matteo Tortolini, dell’ex sindaco Gianni Anselmi e della renziana della prima ora Carla Maestrini.

A Livorno, è bene dirlo, il ballottaggio tra il candidato Federico Bellandi (che ha ottenuto il 31%) e la candidata Sonia Filippi sostenuta da Jari De Filicaia (che ha preso il 35%), pone qualche problema al segretario di Federazione Lorenzo Bacci che rischia di perdere la città più importante e non avere la forza necessaria per gestire al meglio un passaggio delicato come quello delle candidature alle regionali. Il Pd ha approvato un regolamento di partecipazione che prevede (dal 23 al 25 marzo) una deliberazione da parte delle Direzioni dei Coordinamenti Territoriali, con il voto favorevole dei 2/3 dei componenti, di una rosa di nomi (nella quale dovrà valere il principio della parità di genere e rispondere a criteri di radicamento territoriale, proiezione regionale, competenza, pluralità e apertura alla società) per i rispettivi collegi da sottoporre alla Direzione regionale che entro il 10 aprile dovrà votare le liste definitive per tutti i collegi. Quindi ci sono una serie di procedure da affrontare, ma la sostanza politica è che i candidati sono anche espressione della linea delle federazione e le divisioni di Livorno possono essere molto insidiose.

Il motivo è semplice: la nuova legge regionale ristabilisce le preferenze per l’elezione dei consiglieri. Quindi, al di là dei numeri assoluti avranno valore i voti di preferenza e una «guerra interna» nella compagine livornese potrebbe sortire risultati sulla carta del tutto inaspettati, come il passaggio dei candidati piombinesi a scapito di quelli del capoluogo. I posti, in teoria sono due, (i consiglieri uscenti sono Ruggeri per Livorno e Tortolini per Piombino), ma con le divisioni nella federazione di Bacci e la dispersione delle preferenze, potrebbero passare solo i piombinesi.

Luca Filippi