Rebecca, 14 anni: da Livorno spicca il volo per il Bolshoi

La ragazzina livornese è tra i 4 italiani ammessi alla prestigiosa scuola di danza moscovita / LE FOTO

Rebecca Sciapi

Rebecca Sciapi

Livorno, 19 agosto 2014 - Si scrive Bolshoi, si legge favola. La protagonista è una giovane promessa della danza, Rebecca Sciapi, ballerina 14enne nata a Livorno e baciata dal talento. Lo stesso che le ha permesso di essere selezionata per uno stage estivo di due settimane e di essere ammessa al corso dell’Accademia teatrale più prestigiosa al mondo, quella del Teatro Bolshoi di Mosca, che prenderà il via in ottobre.

Pronta per questo traguardo? «Sono una persona molto riservata ma estremamente determinata. Se decido una cosa vado dritta all’obiettivo. Danzo dall’età di cinque anni, da quando in tv mi sono innamorata dei movimenti perfetti che la musica ispira nei ballerini. Fino a 11 anni ho frequentato i corsi accademici a Livorno».  

E poi cosa è successo? «La mia insegnante mi ha segnalato un’audizione al Teatro Goldoni di Livorno, passata la quale sono volata a Cannes per frequentare due anni molto intensi all’accademia Rosella Hightower».  

Com’è arrivato il campus a Mosca di quest’estate? «Ho preso parte a una nuova audizione a Firenze, dove erano presenti alcuni insegnanti del Bolshoi. Sono stata selezionata per partire per la Russia a fine luglio e durante i quindici giorni trascorsi alla scuola siamo stati continuamente valutati fino alla selezione che mi ha premiato».  

Cosa rappresenta l’accademia del Teatro Bolshoi per una giovane artista? «E’ il punto più alto che si può arrivare a toccare, solo con un impegno costante e una smisurata passione. Peccato però che nel corpo di ballo possano entrare solo ballerini russi di nascita». In famiglia saranno orgogliosi...«La cosa che mi manca di più quando sono lontano da casa non sono tanto le abitudini quanto le persone sono assenti dalla mia quotidianità. Ho una famiglia magnifica, mia madre è la mia prima sostenitrice e mia nonna è un’eccellente segretaria (ride). Mi verranno a trovare anche a Mosca, come hanno fatto nei due anni che ho trascorso a Cannes».  

Durante questi quattro anni in Russia che cosa succederà? «Alla fine di ogni anno i professori valuteranno i miglioramenti e la qualità artistica di ciascun allievo: le doti necessarie per passare al “livello” superiore. Imparerò anche a parlare in russo, dal momento che le lezioni si tengono in lingua madre. All’interno dell’Accademia ci sarà tutto: dalla mensa al residence e alle aule studio. Se penso a quest’inverno mi vengono i brividi... Le temperature scendono fino a meno 30, noi a Livorno siamo abituati decisamente meglio. Come pure a Cannes. Una sfida nella sfida».  

Il sogno del cassetto? «Per me è stato un sogno partire per Cannes, come lo è quello di volare al Bolshoi. Mi piacerebbe andare a New York, all’American Ballet. Un passo alla volta».

Irene Carlotta Cicora