Reati in calo, ma è emergenza sociale. Con la povertà torna il rischio-estremismi

Lotta al crimine: prevenzione, telecamere e massima sinergia

La conferenza stampa di fine anno alla Prefettura di Livorno

La conferenza stampa di fine anno alla Prefettura di Livorno

Livorno 21 dicembre 2014 - UN CALO pari al 14% dei reati denunciati, mentre si riducono del 9% i furti e del 17% le rapine verificatesi nel corso del 2014 sul territorio livornese rispetto al 2013. Un territorio che - secondo quanto dicono i numeri - è tendenzialmente più sicuro rispetto al passato. Ma la guardia rimane comunque alta perché la prevenzione, come nella salute, è la prima e più efficace cura. E perché la grave crisi economica abbattutasi sulla nostra provincia da inizio autunno rischia di trasformarla nella coltura batterica ideale per nuove forme di tensione sociale. È quanto, in sintesi, emerso ieri, dalla conferenza stampa sullo stato dell’arte dell’ordine pubblico nella nostra provincia voluta dal Prefetto di Livorno Tiziana Costantino, alla presenza del questore di Livorno e dei comandanti provinciali di carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale e vigili del fuoco. «Se manca la sicurezza - ha sottolineato il Prefetto – vengono meno anche gli altri capitoli di benessere. Sono stati mesi molti intensi che ultimamente si sono concentrati soprattutto sulla crisi occupazionale e la Prefettura ha avuto il ruolo di promotore di iniziative comuni con le istituzioni del territori, sindaci in primis, per sviluppare attorno a questo quadro comune un progetto di rilancio occupazionale e industriale». Il Prefetto ha poi ricordato l’impegno sul fronte del monitoraggio contro le possibili infiltrazioni mafiose, sugli appalti pubblci, sul fronte della protezione civile e nell’accoglienza ai profughi. «Dal 21 marzo scorso – ha sottolineato la dottoressa Costantino – sul territorio livornese ne abbiamo accoltiben 970, tra le strutture di Livorno, Castiglioncello e Piombino, procedendo anche ad una gara per l’affidamento del servizio. E dobbiamo ringraziare i sindaciche hanno fornito il supporto logistico necessario e le associazioni di volontariato laiche e religiose senza le quali tutto questo non sarebbe stato possibile».

PROPRIO sul fronte profughi è arrivata - indirettamente - la smentita di eventuali ripercussioni«livornesi» degli scandali che, anche su questo fronte, hanno interessato Roma. «Sul fronte antimafia - ha precisato il Prefetto - siamo all’attività ordinaria. Non ci sono elementi che facciano pensare a criticità particolari per cui si rendano necessarie attività straordinarie di controllo». «E comunque – ha puntualizzato il questore Cardona - anche se ci fosse attività istruttoria in tal senso, saremmo tenuti a non divulgarla». Sul tema della prevenzione e del controllo del territorio - anche attraverso i moderni strumenti di videosroveglianza sempre più diffusi, su preciso imput della Prefettura - si è soffermato proprio il dottor Cardona. «La difficoltà maggiore per gli investigatori – ha sottolineato - è che, complice anche la crisi, stiamo assistendo ad una parcellizzazione del crimine, con la costituzione di microbande operative a livello locale, e costituite indifferentemente da italiani e stranierisu cui la prevenzione è molto più difficile perché non si tratta di soggetti schedati. Ed aiuta molto l’attività svolta in questo senso dalle telecamere. In questo senso, rispetto ad altre province siamo avvantaggiati, perché la nostra Aurelia costituisce l’asse viario più importante e la via di fuga principale». Magra consolazione: l’impoverimento progressivo, se da una parte espone i cittadini ad una maggior incidenza della microcriminalità dall’altra rende il territorio livornese meno appetibile per le grandi organizzazioni criminali. «Che hanno bisogno di riciclare denaro – ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Riccardi – e dove c’è povertà, non c’è da lavare denaro sporco, né da riciclare».

Paola Zerboni