Pd, resa dei conti fra consiglieri e segretari

I sette eletti hanno rimarcato la loro piena autonomia rispetto al partito

I segretari del Pd e il gruppo consiliare

I segretari del Pd e il gruppo consiliare

Livorno, 13 gennaio 2016 - Il gruppo del Pd è compatto, «a volte ci sono opinioni diverse ma c’è un bel confronto e alla fine votiamo sempre compatti». Dal gruppo consiliare del Pd è uscita una sola voce, dopo le polemiche sulle spaccature che qualcuno ha voluto mettere in collo alle due «bestie nere» del gruppo: Yari De Filicaia e Marco Ruggeri. All’unisono – e davanti ai silenziosi segretari Lorenzo Bacci e Federico Bellandi – i consiglieri hanno ribadito che la mancata partecipazione del capogruppo Pietro Caruso alla conferenza stampa in via donnini era stata decisa di comune accordo da tutti gli eletti. Ma i segretari hanno voluto bruciare i tempi eletti così, in una manciata di giorni, si sono svolte due conferenze stampa contro l’amministrazione pentastellata. Netta però la presa di posizione del gruppo consiliare nei confronti del partito rappresentato da Bacci e Bellandi. «Fra noi sette – ha detto De Filicaia – non c’è mai stato alcun dubbio sulla linea da seguire». Parole che hanno rafforzato quelle di Caruso: «Ci confrontiamo sempre su tutto e prendiamo le decisioni insieme». Insomma, il gruppo – superando gli schieramenti interni che vedono comunque tra schieramenti Caruso, Bini e Martelli filo Bolognesi, Ciampini e Ria vicini a Ruggeri e De Filicaia battitore libero – ha delimitato bene il proprio recinto rispetto a quel partito che invece vuole «commissariare» gli eletti. «Nel gruppo si discute – ha detto Rugegri – ma poi alla fine il voto è compatto. Le divisioni tra noi non ci sono, qui non comanda né Grillo e nemmeno Renzi». E c’è anche autonomia, visto che Martelli si è «permesso» di postare un messaggio sul suo profilo Facebook «senza condividerlo con il gruppo» eppure offriva il suo voto ai grillini per la presidenza del consiglio evitando le dimissioni di Serena Simoncini assente per gravi motivi personali. Qualche rumors, nel Pd, c’è stata proprio per quel post che è stato difeso e condiviso da De Filicaia, Ruggeri, la Bini e Ciampini ma, guarda caso, non dai due segretari...