Di Maio: «Caso Nogarin è un manuale per il Movimento 5 Stelle al governo»

Il vicepresidente della Camera parla di Livorno: «La vicenda Aamps dobbiamo tenerla sempre a mente. Quando i nostri sindaci fanno delle scelte, gli effetti positivi di quelle decisioni saranno percepiti a distanza anche di un anno o due»

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) parla del caso Aamps e definisce «modello» il governo di Nogarin

Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) parla del caso Aamps e definisce «modello» il governo di Nogarin

Livorno,15 gennaio 2017-- «La vicenda dell’Aamps di Livorno dobbiamo tenerla sempre a mente. È un vero e proprio manuale per il Movimento 5 Stelle al Governo». Lo scrive Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera, su Facebook. «Quando i nostri sindaci fanno delle scelte, gli effetti positivi di quelle decisioni saranno percepiti a distanza anche di un anno o due, quando i riflettori si saranno già spenti e le ignobili campagne contro di loro già consumate. Ogni scelta che tende a sovvertire lo status quo - sostiene - viene attaccata immediatamente: i nostri detrattori sanno che per dimostrare le nostre ragioni con i fatti, abbiamo bisogno di mesi o anni. Loro in pochi giorni schierano sedicenti professionisti, opinionisti, commentatori in tutti i Tg per darci addosso, consapevoli che la verità si affermerà solo quando i riflettori si saranno già spenti». «Di fronte a questo schifo, c’è chi è tentato dall’arretrare per fermare il battage mediatico, lasciandosi intimidire e chi invece mantiene la barra dritta andando fino in fondo. A me queste esperienze hanno insegnato a non mollare mai. Se siamo nel giusto, il tempo ci darà ragione e i cittadini ci seguiranno. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure», conclude Di Maio. «Pochi giorni fa - annuncia Di Maio - abbiamo appreso che il concordato è stato accettato da oltre il 70% dei creditori. A distanza di un anno e mezzo, l’amministrazione 5 stelle di Livorno ha di fatto salvato la sua azienda dei rifiuti, senza più tagliare fondi al welfare e addirittura stabilizzando i lavoratori precari. Dopo poco tempo, l’amministrazione Nogarin, con i fondi che non aveva dovuto tagliare, ha anche avviato il reddito di cittadinanza comunale».