Livorno, 14 maggio 2014 - NON SARÀ una di quelle promesse che solo i politici in campagna elettorale riescono a fare. A scongiurare che la «task force per i poveri» rimanga solo uno slogan acchiappa-voti ci penserà il vescovo monsingor Simone Giusti e la Caritas che, a fine giugno, presenteranno il conto dell’impegno che il futuro candidato si è preso ieri, in via Donnini. Una task force o cabina di regia per mettere insieme tutte le associazioni di volontariato e presentare servizio a quell’esercito di poveri che i candidati alla poltrona di primo cittadino hanno toccato con mano durante la consegna dei pasti alle famiglie bisognose. Un dibattito partecipato, quello che ieri è stato animato da Beppe Mascambruno già direttore de La Nazione che da tempo aiuta l’associazione della diocesi. Ad aprire i lavori, la proiezione del video con la testimonianza dei candidati sindaco durante e dopo la consegna del pasto ai poveri. E’ trapelato un certo imbarazzo nel toccare con mano quella povertà ormai diffusa su tutto il territorio; un imbarazzo che qualcuno ha saputo mascherare con un sorriso smagliante, vedi Costanza Vaccaro, e chi con un «buongiorno» pronunciato a fil di voce, vedi Marco Ruggeri. «Tutti sono tornati a casa a stomaco vuoto» ha confermato Mascambruno, perché l’amarezza per quell’esercito di persone che non riesce a mantenersi ha toccato il cuore di tutti. L’impegno, a pochi giorni dal voto, è stato dunque quello di creare una cabina di regia per potenziare l’efficacia delle associazioni ma poi ciascuno ha delineato con formule diverse i possibili interventi sia nel sociale che per creare lavoro, l’unica ricetta per contrastare la povertà. Filippo Nogarin, Movimento Cinque Stelle, ha parlato di commercio di filiera corta e di cooperative sociali; la forzista Elisa Amato Nicosia ha lanciato il patto di comunità anche con l’azienda sanitaria locale.

DI AGENZIA per il lavoro che stimoli i poveri a non arrendersi ha parlato Cristiano Toncelli, Progetto per Livorno, mentre la Cepparello — che sostituiva Andrea Raspanti di Buongiorno Livorno — ha rispolverato il microcredito, il coworking e le consulenze gratuite. Un maggior dialogo con le associazione che operano sul territorio per alleviare i bisogni dei poveri è stato invocato da Marco Cannito, Città Diversa, mentre la Vaccaro ha lanciato l’idea di una fondazione per raggruppare enti e associazioni impegnati nel disagio sociale della città. Il magistrato Ugo de Carlo, Votare per cambiare, ha promesso di favorire l’ingresso di nuovi imprenditori a Livorno e crare dunque occupazione così come Marcella Amadio, Fratelli d’Italia-An, ha suggerito un nuovo marketing territoriale, che oggi non esiste. «Task force subito» ha promesso Ruggeri, candidato Pd, per dare risposte immediate e ridisegnare le poltiche per un nuovo welfare. La Nosiglia, 5&5, non ha preso impegni, ma rivolta al passato ha detto: «Il pubblico cosa ha fatto fino ad oggi?».

CERTO, l’occhio vigile del vescovo — ieri a fianco di suor Raffaella responsabile della Caritas — farà sì che le promesse dei candidati si traducano in fatti. «A fine giugno ci faremo vivi — dice il vescovo — per rivedere la spesa sociale dando vita al welfare di comunità. La Caritas ha proposto una cittadella della carità nell’area Cosmos, perchè le mense scoppiano. Il progetto è fermo da qualche parte, cerchiamo di sbloccarlo...». E in platea qualcuno ha detto «ma si può votare anche il vescovo?».